GARGNANO

«Quell'albergo? Meglio delle villette previste»

Voti in altalena per Gargnano, dopo l'inchiesta di Bresciaoggi nata dalla tappa del camper nel centro dell'Alto Garda, che ha dato voce ad alcuni abitanti del paese. A Gargnano risultano elevati sia il livello di sicurezza che la qualità della vita. Sufficienti i servizi mentre stentano a raggiungere il voto positivo l'ambiente ed il verde. Bocciatura secca, invece, per il carovita ed i prezzi che non invogliano il consumatore.
Gianfranco Scarpetta, sindaco uscente che sarà certamente in lizza alle elezioni di giugno, risponde ai rilievi, ammettendo qualche carenza, ma evidenziando il balzo in avanti che il paese ha senz'altro mosso negli ultimi anni.
Tra i temi principali c'è il recupero dell'ex Società Lago di Garda, all'ingresso del paese. In questo caso la novità è di un paio di giorni orsono (ne riparleremo) e riguardano l'approvazione dell'intervento da parte della Sovrintendenza, «per cui la proprietà potrebbe iniziare a lavorare subito», ribadisce il sindaco.
SEMPRE in tema di urbanistica, rilievi sono stati mossi per il maxi intervento sul Montegargnano, con la costruzione del «Le Fay Resort», un albergo a 5 stelle che fa capo al valsabbino Domenico Alcide Leali. La costruzione ha avuto un impatto ambientale pesante, sostiene qualcuno. Sull'argomento, Scarpetta non ha dubbi e conferma la bontà della scelta della sua amministrazione, perché «in quella zona era prevista la costruzione di una quindicina di villette. Qualcuno finge di non ricordarsene. Invece adesso funziona un grande albergo che offre possibilità di occupazione e che in buona parte è stato edificato sotto il livello del terreno».
ALTRO TEMA importante è la strada tra il capoluogo e San Giacomo, dove si procede a fatica. Il primo cittadino ammette i ritardi e si scusa, ma chiede di precisare che «i lavori li sta eseguendo Gardauno Spa, che aveva garantito l'ultimazione dei lavori già in gennaio. Poi una serie di difficoltà si è messa in mezzo, compresa la lunga serie di cavi depositati sotto la sede stradale. E così si avanza di pochi metri al giorno anziché di una ventina, come era previsto. Ne abbiamo, però, tratto un vantaggio, collocando tutti i sottoservizi: per qualche decina di anni non metteremo mano alla zona».
Il tasto più dolente è relativo al carovita, ai costi delle case, alla chiusura dei bar in inverno, problemi non da poco.
«E' vero - ammette Scarpetta - e per i bar di proprietà comunale abbiamo stabilito che devono restare aperti almeno 280 giorni all'anno. Per gli altri si potrà cercare un accordo per garantire l'apertura a rotazione. Sui prezzi delle merci noi non possiamo incidere, mentre per quelli delle case sarebbe interessante ipotizzare l'intervento di Stato e Regione a sostegno del recupero di edifici fatiscenti».
Il sindaco è soddisfatto per il voto sulla sicurezza (un sette pieno) anche se a Gargnano verranno installate telecamere nelle zone che presentano un certo rischio, come i parcheggi: «Ma qui da noi non servono le ronde, basterebbe un po' di educazione da parte di qualcuno».
Respinti in blocco, invece, i rilievi sulla Cultura: «Basta osservare le centinaia di incontri di questi tre anni al Centro Castellani, le decine di convegni di carattere culturale soprattutto locale, i concerti che si tengono tra giugno e settembre. E aggiungiamoci la collaborazione per i progetti scolastici. Possiamo migliorare e accettiamo i consigli di tutti. Se, però, analizziamo i dati dei libri dati in prestito dalla biblioteca vediamo che sono triplicati in sei anni. Non mi pare male».
Infine il tema che angoscia tutti i sindaci dell'alto lago: la statale Gardesana. Scarpetta tuona: «Sono pronto a incatenarmi per un mese sulla strada, per risolvere il problema, meglio se in compagnia dei miei colleghi sindaci. Vivo personalmente la questione e necessita un intervento sostanziale dall'alto».
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Bruno Festa