Alberghi e strutture ricettive:
il rilancio passa dai fondi Odi

di Luciano Ranzanici
Piazza Mercato a Ponte di Legno, con Breno, Cevo, Ceto e Saviore uno dei cinque comuni di confine
Piazza Mercato a Ponte di Legno, con Breno, Cevo, Ceto e Saviore uno dei cinque comuni di confine
Piazza Mercato a Ponte di Legno, con Breno, Cevo, Ceto e Saviore uno dei cinque comuni di confine
Piazza Mercato a Ponte di Legno, con Breno, Cevo, Ceto e Saviore uno dei cinque comuni di confine

L’intento è quello di consolidare e migliorare il circuito ricettivo in Valle Camonica. Finanziando e sostenendo investimenti nel settore volti al recupero, all’adeguamento e alla ristrutturazione. Come? Tramite i benedetti Fondi ex Odi, ai quali possono accedere non solo i cinque Comuni che confinano con il Trentino (Ponte di Legno, Cevo, Saviore, Ceto e Breno), ma anche la Comunità Montana.

In questo caso in prima linea per il progetto «Nel segno dell’ospitalità». Di che si tratta? All’ente comprensoriale è stato assegnato un contributo di 1,342 milioni di euro, a fronte di un intervento diffuso del costo complessivo di 2,15 milioni destinato a sostenere gli imprenditori impegnati a migliorare l’offerta alberghiera e ricettiva del territorio valligiano.

I FONDI verranno resi disponibili da un bando che la stessa Comunità Montana emetterà per destinare i contributi, in compartecipazione, per favorire interventi di adeguamento strutturale e tecnologico e l’acquisto di piccoli macchinari e attrezzature: questo progetto strategico si riferisce ai Comuni interessati all’ex Odi e ai municipi contigui, nella fattispecie a quelli della media e alta Valle. Con tali finanziamenti si intendono attivare azioni di stimolo sugli imprenditori, assecondando la loro volontà di investire nelle strutture ricettive, contribuendo così a migliorare l’offerta turistica territoriale. Oltre che sugli impianti, i bandi prevederanno la possibilità di interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche e anche «l’allestimento di punti informativi utili a soddisfare al meglio le esigenze dei turisti e di coloro che risiedono in loco».

NELLA SCHEDA del progetto che accompagnava la richiesta di contributo, la Comunità faceva riferimento al turismo dell’alta valle, prendendo ad esempio il trend significativo di Edolo, che nel 2015 ha segnato un confortante + 11,09% negli arrivi (nel 2014 il dato era al contrario negativo, - 10,03%), contro la riduzione di presenze dell’8,94%, ponendo all’attenzione come «il maggior numero di posti letto, 494 su 577 complessivi, si trovi in strutture extralberghiere, nell’unico campeggio e nei rifugi, e tale dato interessa l’intera area».

Da qui l’opportunità di sostenere le realtà a gestione familiare, di limitate dimensioni, che necessitano di interventi di adeguamento strutturale, impiantistico e tecnologico, assecondando così lo sforzo di miglioramento degli imprenditori del comparto. Due milioni da investire nel futuro.

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