Alle primarie di Temù Pasina batte Sandrini

di L.FEB.
Giuseppe PasinaRiccardo Sandrini
Giuseppe PasinaRiccardo Sandrini
Giuseppe PasinaRiccardo Sandrini
Giuseppe PasinaRiccardo Sandrini

Con uno scarto di appena 19 voti Giuseppe Pasina ha vinto le primarie di Temù. L’ex braccio destro di Corrado Tomasi, tornato nella maggioranza dopo la «scappatella» di cinque anni fa, quando si presentò a capo di una lista contrapposta a quella del sindaco Roberto Menici, ha ottenuto 233 consensi contro i 214 di Riccardo Sandrini, vice sindaco uscente. Su 950 aventi diritto, sono stati 452 i cittadini a recarsi in uno dei tre seggi allestiti al piano terra della sede comunale, all’asilo di Pontagna e alle ex elementari di Villa Dalegno. «SONO GRATO a quanti hanno barrato il mio nome e anche a quanti hanno scelto invece il mio avversario - afferma Pasina appena terminato lo spoglio - Ho accettato di confrontarmi con quello che sarà il mio vice in caso di vittoria il 26 maggio - lo prevedeva l’accordo: al vincitore lo scettro del comando, allo sconfitto il ruolo di principale collaboratore - al fine di creare il più ampio consenso possibile tra tutte le forze politiche e sociali del paese. Intendo cambiare il modo di amministrare: Temù deve diventare importante e crescere e tutti insieme dobbiamo perseguire questo obbiettivo». «Era nei patti e da subito mi adopererò con tutta la squadra per vincere le elezioni - dice Riccardo Sandrini - Il mio nome era uscito all’interno del nostro gruppo dopo che il sindaco ci aveva comunicato la sua intenzione di non ricandidarsi, e una volta stretto l’accordo con Pasina ho accettato di buon grado la sfida delle primarie, perché le considero uno strumento di democrazia». Regista della riappacificazione e dell’inusuale (almeno da queste parti) consultazione popolare, l’ex consigliere regionale e già primo cittadino per due mandati Corrado Tomasi. «Dopo aver collaborato positivamente per un decennio, nel 2014 ci eravamo presentati divisi. Negli ultimi tempi ci siamo ritrovati su dei punti programmatici importanti», spiega Tomasi. La sfida a due a maggio dovrebbe essere con Fabio Fogliaresi, giovane consigliere di minoranza, nel 2017 a capo del comitato per il no alla fusione con Ponte e Vione e dato per certo alla testa a una seconda lista. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti