Barriere troppo piccole
Dalla superstrada
piove di tutto

di Luciano Ranzanici
Le abitazioni sotto il viadotto della Ss42 in località FopeIl guard rail che secondo il Comune di Breno ha stretto la carreggiata
Le abitazioni sotto il viadotto della Ss42 in località FopeIl guard rail che secondo il Comune di Breno ha stretto la carreggiata
Le abitazioni sotto il viadotto della Ss42 in località FopeIl guard rail che secondo il Comune di Breno ha stretto la carreggiata
Le abitazioni sotto il viadotto della Ss42 in località FopeIl guard rail che secondo il Comune di Breno ha stretto la carreggiata

Il tratto di superstrada che in sopraelevata scorre poco sopra le abitazioni in località Fope di Breno attende ormai da anni (fin dal primo mandato del sindaco Farisoglio) che vengano posate delle barriere di maggiori dimensioni (le attuali sono sormontate a tratti da una rete) ed i tanto attesi pannelli fonoassorbenti: qui il rumore dei mezzi in transito è permanente e lo è pure il lancio di oggetti, immondizia e quant’altro nella zona abitata. UN GUARD RAIL più consistente, anche per evitare «lo smaltimento» di materiale, servirebbe magari proprio a sud di Breno ed invece contro il parere del Comune è stato posato nel tratto della Ss 42 fra Esine e Boario Terne. Sulla collocazione delle barriere si sono levati i malumori dei vertici degli enti comprensoriali, dei parlamentari e dei consiglieri regionali camuni e non da ultimo si è fatta sentire la voce del sindaco di Breno, che ha avviato un confronto con Anas attraverso articolati botta e risposta, per certi versi anche troppo «tecnici». Il primo cittadino di Breno Sandro Farisoglio imputa alla società di aver adottato una soluzione errata con la collocazione di barriere ingombranti e di aver ridotto il piano stradale: il restringimento della carreggiata, a detta di Farisoglio, provocherebbe il declassamento della Ss 42, perché contro la normativa, con conseguente obbligata riduzione della velocità a 40-60 km orari. Anas difende la soluzione adottata, ma il sindaco non demorde contestandone le motivazioni perché «la società ha deciso in modo unilaterale di aumentare la sicurezza dei motociclisti variando le banchine che invece contribuiscono alla salvaguardia di tutti gli utenti». Alle argomentazioni dell’A- zienda che vieta l’uso della banchina per la circolazione. Farisoglio replica che «se non è necessaria perché è sempre prevista? E perché le nuove barriere non sono state installate anche sui viadotti: qui i motociclisti non potrebbero impattare? O piuttosto la barriera non è stata studiata per quei casi e di conseguenza il ventaglio di soluzioni che si propone di risolvere il problema non è così versatile? Perché si sono voluti installare proprio lì? Osservando i tratti di collocazione di altri concessionari tali interventi vengono proposti su curve di svincolo, tornanti o zone dove per le caratteristiche dell’arteria esistono situazioni particolarmente gravi». Il dibattito fra Farisoglio ed Anas continuerà? Il sindaco, giudicando illogico l’intervento, auspica una soluzione al più presto. Di sicuro i grandi guard rail fra Esine e Boario, c’è da giurarci, non verranno sostituiti. Nel frattempo l’azienda sta provvedendo ad asfaltare il tratto della superstrada fra Boario e Cividate in condizioni pietose. •

Suggerimenti