Bilancio, «buchi» e polemiche

Il municipio di Artogne
Il municipio di Artogne
Il municipio di Artogne
Il municipio di Artogne

Era il primo bilancio di previsione totalmente gestito dalla nuova giunta di Barbara Bonicelli quello discusso da poco nel consiglio comunale di Artogne. E insieme a una costante che si ripete da anni - i mancati introiti legati all’Imu e ad altri tributi vari, che pesano non poco sulla quadratura dei conti -, si è assistito alla prima seduta del nuovo segretario comunale e una polemica animata dall’opposizione su questioni tecniche ma anche etiche.

In effetti, a caratterizzare il confronto sono stati due emendamenti presentati dai consiglieri de «Il Maglio». Col primo è stato chiesto di ripristinare la destinazione del mutuo contratto nel 2015 per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per la sistemazione dell’area esterna della casa di riposo (per 118 mila euro); una scelta che l’attuale maggioranza non ha condiviso decidendo di devolvere più della metà della cifra per gli interventi sulle strade.

Il secondo proponeva di far ridurre le indennità previste per sindaco, assessori consiglieri e la relativa Irap (per 43.680 euro), utilizzando il risparmiato come contributo a favore dei gruppi sportivi. Entrambi gli emendamenti, firmati Attilio Ghirardelli, Gian Pietro Cesari, Renzo Serioli e Federico Andreoli, sono stati giudicati inammissibili perché «la proposta è stata formulata con genericità e mancante di precisi riferimenti contabili».

«E poi è stata una nostra scelta politica quella di preferire il raffrescamento dei locali della Rsa creando la rete per l’ossigeno - ha commentato il sindaco - prima di andare a sistemare l’area esterna della struttura assistenziale, visto che l’ultima ispezione ASST ha sollecitato il miglioramento della qualità dei servizi ai pazienti».

In apertura della seduta ha trovato spazio pure un’interrogazione sulle dimissioni della responsabile dell’ufficio ragioneria: «presentate per le oggettive difficoltà di lavoro che si sono create negli ultimi anni - scrivono i consiglieri di minoranza - con una condotta dell’amministrazione particolarmente severa nei confronti della dipendente e l’invito a riconsiderare altre alternative alla luce dell’anzianità maturata».

La replica? «Nessuna amministrazione è stata in grado di favorire la soluzione del problema; noi abbiamo cercato l’interesse dell’ente e della dipendente». D.BEN.

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