Bilancio in affanno, la soluzione è vendere

di Domenico Benzoni
La cascina in vendita si trova nella frazione Piazze
La cascina in vendita si trova nella frazione Piazze
La cascina in vendita si trova nella frazione Piazze
La cascina in vendita si trova nella frazione Piazze

In primo piano c’è la necessità di far cassa che riguarda l’ente locale così come moltissime altre amministrazioni comunali. Per soddisfarla, anche ad Artogne si ricorre alla messa in vendita di proprietà ritenute «non funzionali»: una definizione che forse rende meno amara la dismissione.

In questo caso i privati potranno mettere le mani su un paio di immobili di proprietà pubblica: una occasione per investire in montagna e un’altra per chi preferisce le comodità della città. Nell’elenco troviamo infatti la cascina collinare conosciuta con il nome di «Ciaret» e una porzione di casa di via San Agostino, nel centro storico non di Artogne ma di Darfo.

QUELLO che scadrà il 19 giugno non è il primo esperimento d’asta: da alcuni anni i due immobili rientrano nell’elenco degli alienabili, ma finora non si è mai riusciti a venderli. La cascina Ciaret si trova sul versante montano della frazione Piazze, è in uno stato di assoluto degrado con parte di tetto e solette in legno crollata ed è priva di impianti tecnologici.

Le cattive condizioni statiche della struttura, comunque interessante per il contesto ambientale in cui si trova, sono però compensate dalla disponibilità di un terreno di oltre 27 mila metri quadri e il tutto è stato valutato a base d’asta di 80 mila euro.

L’immobile di via San Agostino rappresenta invece la metà di un antico fabbricato arrivato al Comune di Artogne come lascito: tre piani di circa cinquanta metri quadri ciascuno valutati 20 mila euro.

A stare alle previsioni, se per la cascina del Ciaret anche stavolta non sarà facile trovare un compratore, ci sono molte più possibilità per l’edificio di Darfo, per il quale la proprietà del restante 50% sembra aver manifestato interesse.

COMUNQUE vada la vendita, parziale o totale, sarà pur sempre un introito in grado di dare respiro a un bilancio dell’ente in sofferenza e che si sta cercando di rinforzare attraverso una efficace operazione di riscossione e di recupero delle entrate tributarie presenti e mancate.

Proprio in questa direzione, di recente è stato anche affidato un incarico (per circa 12.500 euro di spesa caricati sui bilanci del 2017 e del 2018) a una impresa specializzata veneta, che dovrà trovare e sollecitare i cittadini morosi e creare un data base per il monitoraggio dei pagamenti.

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