Bollette dell’acqua
Il Comune ricorre
all’incarico esterno

Riscaldamento globale a parte i Comuni della Valcamonica sono ancora relativamente ricchi d’acqua. Peccato che le reti idriche siano spesso una fonte di dispersione piuttosto che di distribuzione: vecchie, con perdite lungo il percorso e captazioni non sempre adeguate.

SE POI a queste difficoltà si aggiungono letture e bollettazioni ritardate a causa della carenza di personale, anche per gli enti locali montani sono guai. In attesa degli investimenti necessari ad ammodernare gli acquedotti serve provvedere almeno ad adeguare tempi e modi della raccolta dati e della bollettazione. È la strada scelta dal Comune di Artogne, che si è affidato alla «Mit servizi» di Mirano, in provincia di Venezia, per riorganizzare i servizi di lettura dei contatori e distribuzione dei bollettini di pagamento. «Con formule e metodi innovativi - precisano dal municipio - che consentano di svolgere completamente l’attività in maniera efficace ed economica».

Anche per avere un immediato riscontro sui consumi e su eventuali contestazioni, rendendo sempre più facili le operazioni di registrazione e controllo. La società veneta è chiamata quindi a fornire un pannello applicativo web di elaborazione elettronica che permetta al Comune di effettuare e monitorare le letture dei contatori e di confrontarle con quelle precedenti, andando indietro fino a una decina di anni. Poi toccherà ai calcoli. Per l’ente locale ciò richiede un impegno economico che si spalma su tre anni, dal 2017 al 2019, e che si aggira sui ventimila euro.

L’intervento della Mit arriva dopo altre esternalizzazioni che gli amministratori di Artogne hanno deciso per far fronte al personale che se ne va e che non viene sostituito. Infatti, dopo le dimissioni volontarie (era il 2 maggio scorso) della responsabile della Ragioneria, ai primi di agosto è stata depositata la richiesta di aspettativa del capo dell’Ufficio tecnico. Un fuggi fuggi che rischia di mettere a dura prova l’ente. D.BEN.

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