Bracconiere
finisce in cella
per la carabina
fuorilegge

Storicamente la Valcamonica è un piccolo arsenale: sono tanti i bracconieri di cervi, caprioli e camosci, e altrettante le armi in loro possesso; spesso modificate e di provenienza illecita. Come quella che ha appena spalancato le porte del carcere a un 40enne di Piancogno.

A farlo finire nei guai è stata una operazione portata a termine a Monno, nell’area del Mortirolo, dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Breno affiancati dai carabinieri forestali delle stazioni di Edolo e di Breno. Al temine di una indagine mirata i militari hanno arrestato una persona che ha già avuto problemi con la legge accusandola di detenzione illegale di arma clandestina, munizionamento e parti di arma.

In sintesi, la perquisizione di un edificio rurale nella disponibilità del 40enne ha portato alla scoperta di una carabina sprovvista di contrassegni identificativi e di matricola con innestato un silenziatore in metallo di costruzione artigianale e 8 cartucce da caccia di vari calibri. Il tutto era nascosto in un vano segreto di una testiera per letto in una cascina del Mortirolo, e naturalmente serviva per abbattere illegalmente gli ungulati. Il bracconiere è stato arrestato è trasferito a Brescia, e ieri l’autorità giudiziaria ha convalidato il provvedimento disponendo la sua permanenza a Canton Mombello.

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