Carta unica catastale
Il territorio camuno
non avrà più segreti

Il patrimonio immobiliare della Valcamonica presto non avrà più segreti. A marzo Agenzia delle Entrate, Comunità Montana e Bim sottoscrissero una convenzione per redarre nuova cartografia catastale, da integrare con il data base topografico e cartografico dei Comuni del bacino camuno. Ieri pomeriggio a Breno, nella sede dell’ente comprensoriale si è rafforzato il progetto di collaborazione con la presentazione della Carta unica catastale di Valcamonica.

A illustrare lo strumento il consigliere delegato al catasto ed al data base topografico Mauro Testini, Tiziano Gaudiosi, referente tecnico del progetto e Angelo Lascioli, coordinatore del Servizio Innovazione degli enti comprensoriali gestito in collaborazione con la cooperativa Csc e la Secoval Srl. L’obiettivo è riscrivere e integrare con i dati del database le vecchie mappe catastali a perimetro aperto dei 24 Comuni. Eloquenti i numeri dell’operazione cofinanziata dalla Regione: nel dettaglio dovranno essere trattati 539 fogli mappa e 145.219 particelle. La revisione è già stata avviata a Capo di Ponte, poi toccherà a Cimbergo e Paspardo. La seconda fase riguarderà i 16 Comuni fra Sellero e Pontedilegno. In futuro la Carta unica catastale verrà estesa al bacino compreso fra Ono San Pietro a Piancamuno. La confinante Valsabbia sta già conseguendo buonissimi risultati dall’adozione delle strumento che rappresenta un eccellente supporto cartografico e agevola la gestione del patrimonio edilizio.

NEL MEDIO LUNGO termine in Valcamonica si punta alla creazione nei singoli Comuni di un Centro Servizi abilitato in materia catastale e cartografica con potenziali risvolti occupazionali.

La svolta catastale garantirà una precisione quasi totale nella progettazione di opere pubbliche e private e assicurerà una diminuzione di contenziosi tra privati su questioni di confine ed un maggiore controllo ed equità nella fiscalità locale. L.RAN.

Suggerimenti