Comparte, il borgo diviso in tre
ritorna a vivere e fa progetti

La contrada dell’alta valle divisa tra tre comuniL’affollata tavolata estiva allestita a Comparte
La contrada dell’alta valle divisa tra tre comuniL’affollata tavolata estiva allestita a Comparte
La contrada dell’alta valle divisa tra tre comuniL’affollata tavolata estiva allestita a Comparte
La contrada dell’alta valle divisa tra tre comuniL’affollata tavolata estiva allestita a Comparte

L’obiettivo era ripopolare anche solo per poche ore una minuscola contrada in cui risiedono ormai solo una decina di anziani. Un borgo che detiene il singolare primato di essere diviso amministrativamente tra i Comuni di Berzo Demo, Malonno e Sonico. È successo a Comparte dove, nei giorni scorsi, complice la grande calura, figli, nipoti e conoscenti dei residenti si sono ritrovati per dar vita a una grande tavolata all’insegna dell’allegria.

A PROPOSITO di stranezze, il paesino che si affaccia sulla vallata di fronte a Malonno ha anche quella di alcuni immobili i cui proprietari sono oggetti misteriosi: alcune case sono collocate nel territorio di Berzo Demo, ma i domiciliati figurano iscritti, e quindi residenti, nel Comune di Sonico, votando pure il sindaco di quel paese. Lasciamo ad altri il compito di venire a capo della confusione derivante dall’appartenere a tre diverse comunità per raccontare la bella festa gastronomica arrivata alla seconda edizione.

Ogni commensale ha contribuito ad arricchire la tavola con pietanze e vino a volontà. È stato un tuffo nel passato, a quando (più di cinquant’anni fa) le due uniche vie del paesino erano animate da una settantina di residenti.

«L’anno scorso ci siamo detti: perché non ci ritroviamo e almeno per un giorno non riviviamo i vecchi tempi attorno a una tavola imbandita? Anche per fare in modo che i nostri figli possano incontrare gli anziani e sapere come si viveva in montagna - spiega Mara Gelmi, funzionaria del Comune di Brescia che a Comparte si è costruita una casa dove tornerà da pensionata -. La proposta si è subito concretizzata, e da 46 che eravamo nel 2016 stavolta superiamo gli ottanta convitati».

Spesso poi intorno al tavolo nascono nuovi progetti. Come quello abbozzato in questa occasione che prevede la rimozione dell’asfalto dalle due stradine per far tornare il vecchio acciottolato. «Mi ricordo questa via su cui abbiamo imbandito la tavola - continua Mara -, ricoperta di un bellissimo lastricato di pietra locale. Da anni invece c’è un manto di bitume, in molti punti cosparso di buche. Ci sono 11 anziani residenti e molti che tornano l’estate, ed è difficile portarli a spasso con le carrozzelle». L.FEBB.

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