Concerti d’alta sfera Il «Wind Festival» rilancia la musica di Valcamonica

di L.RAN.
Un’immagine del Valcamonica Wind Festival
Un’immagine del Valcamonica Wind Festival
Un’immagine del Valcamonica Wind Festival
Un’immagine del Valcamonica Wind Festival

Sta facendo scintille anche molto oltre i confini valligiani l’«Orchestra fiati di Valle Camonica», una eccellenza musicale che ha «casa» a Breno e che è diretta artisticamente da Denis Savini e presieduta da un appassionato Stefano Cresci. In queste settimane l’ensemble sta animando la seconda edizione del «Valle Camonica Wind festival», una manifestazione concertistica sostenuta da ben otto Comuni (Borno, Breno, Brescia, Bienno, Capodiponte Darfo, Paspardo e Pisogne), dalla Comunità montana, dal Gruppo istituzionale di coordinamento del Sito Unesco camuno, dalla Fondazione della Comunità bresciana, da Cavalli Musica, dalla spa Streparava e da Auto NMm. Curiosamente, o forse tristemente, dall’elenco degli sponsor privati mancano le imprese della Valcamonica, ma a parte ciò, l’Orchestra sta affrontando un grande impegno, perché per il Festival presidente e direttore si sono assicurati la presenza delle prestigiose Arrowheadh Union High school Symphony band di Hartland, nel Wisconsin (Stati Uniti) e del Busina Brass quintet, un ensemble di ottoni proveniente dalla Croazia. Senza dimenticare la presenza di Roberto Miele, primo corno del Teatro alla Scala e solista di fama internazionale. I CINQUE concerti ancora in locandina riservano uno spazio significativo alle bande junior di Capodiponte, Pisogne, Borno e Bienno, che si confronteranno in quattro serate con i gruppi musicali «adulti» dei medesimi paesi. L’altra primizia del Festival, per una chiusura sontuosa prevista sabato 29 giugno nel Parco archeologico di Luine di Darfo, in occasione del 40esimo del Sito Unesco camuno, saranno i Carmina Burana. Prima però il cartellone prevede anche una trasferta in città, il 30 marzo nel Teatro San Barnaba, con il concerto dell’Orchestra e di Roberto Miele. «Si tratta di un grande evento che serve a fare rete con il territorio - lo definisce l’assessore alla Cultura della Comunità montana Simona Ferrarini - e con le nostre bande. Per la Valcaminica la musica rappresenta uno dei segni più significativi». Musica, che in questo caso, tra bande normali e junior, coinvolgerà cinquecento musicisti di ogni età. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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