Dalla terrazza di guerra dei Busoni
la valle dell’Adige regala emozioni

Sulla  terrazza  dei Busoni
Sulla terrazza dei Busoni
Sulla  terrazza  dei Busoni
Sulla terrazza dei Busoni

Una incredibile posizione dominante sopra la Valle dell’Adige permetteva alle truppe italiane di tenere sotto controllo le rive del grande fiume, a settentrione di Ala. All’estremo nord dell’altopiano dei Lessini, tra il Monte Corno e Cima Borghetto sono state scavate dai soldati, nel cuore di quest’ultima montagna, le gallerie dei Busoni che oggi sono state messe in sicurezza e rese visitabili a tutti. L’escursione è brevissima e può costituire un interessante ciliegina sulla torta al termine di altri itinerari più impegnativi nei Monti Lessini. Ad esempio dopo aver salito il Corno d’Aquilio il cui percorso abbiamo descritto le scorse settimane. Ovviamente per chi non è ancora stanco. Chi proviene dall’altopiano dei Lessini, una volta superato il passo delle Fittanze e raggiunte le case di Sega di Ala, poco dopo l’Albergo Alpino, deve svoltare a sinistra (frecce per località Fratte e Busoni). Si raggiunge il Camping al Faggio al cui esterno, si parcheggia. Qui si può leggere un pannello esplicativo sulla storia dei Busoni che si trovano «a due chilometri da qui». Ci si incammina per la stradina sterrata che costeggia il campeggio prima della fine del quale, ad un bivio, si tiene la destra. Superato un cancello si prosegue sempre sulla semipianeggiante stradina tra amene vallette e dolci pendii. In estate cespugli di sugosi lamponi allietano il cammino ed il palato dei più golosi.

Ad una curva appaiono le Prealpi Trentine della sinistra dell’Adige. La strada prosegue più stretta ed in leggera discesa. Una serie di curve e controcurve nel bosco e, dopo aver lasciato a sinistra un sentiero segnalato, la stradina finisce accanto ad un altro pannello che è uguale a quello visto al campeggio e che recita di nuovo «a due chilometri da qui». Niente paura però, ci siamo: l’ingresso delle gallerie dei Busoni è a pochi metri dal pannello che probabilmente è stato messo lì per errore. Le gallerie, da percorrere muniti di torcia, ci portano ai balconi (dove erano installate batterie di cannoni) dove si domina la vallata e dove si ammirano le montagne circostanti tra cui il Monte Altissimo di Nago. Sotto di noi scorre sinuoso il fiume Adige; visibili e riconoscibili tutte le strade del fondovalle: durante la Grande Guerra nulla probabilmente poteva sfuggire ad un occhio attento.

Il prossimo itinerario sarà pubblicato il 26 novembre

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