Demanio sciabile, finalmente la «qualifica»

di Domenico Benzoni
La preparazione delle piste del comprensorio di  Montecampione
La preparazione delle piste del comprensorio di Montecampione
La preparazione delle piste del comprensorio di  Montecampione
La preparazione delle piste del comprensorio di Montecampione

Il percorso è stato lungo e piuttosto accidentato, ma adesso, finalmente, anche per il demanio sciabile di Montecampione è arrivata la dichiarazione di «pubblica utilità», una qualifica essenziale per la gestione quotidiana di una stazione sciistica. La richiesta di riconoscimento, partita dalla Comunità montana nel gennaio del 2015, ha dovuto fare i conti con non poche difficoltà. Nel 2016 era arrivato un primo «no» per il mancato invio alla commissione tecnica di alcune integrazioni richieste; nel marzo del 2017, poi, si era scoperto che tra le planimetrie del Piano di governo del territorio di Piancamuno e quelle del Piano territoriale di coordinamento provinciale esistono difformità. A non incastrarsi erano le aree definite «in ampliamento» e quelle classificate come «demanio sciabile esistente». Per sistemare le incongruenze Ski area aveva chiesto una dilazione dei tempi, e la direzione generale Sport e giovani della Regione ha concesso 90 giorni. Finalmente, nel marzo del 2018 è arrivata l’attestazione di conformità tra Pgt e Ptcp, seguita dal parere favorevole del comitato tecnico. È arrivato così il 29 novembre 2018: il giorno in cui la giunta regionale ha dichiarato la pubblica utilità e la relativa costituzione coattiva di servitù. Che non significa utilizzo gratuito dei terreni, ma «pagamento della relativa indennità quantificata consensualmente tra proprietari dei fondi e beneficiario della servitù». Solo se non ci sarà l’accordo sull’affitto subentrerà il codice civile. Non tutto però è andato liscio. Per la località Secondino, la Regione sottolinea l’esistenza di una accettabile sovrapponibilità tra Pgt e Ptcp, ma «la rappresentazione catastale delle linee stradali e dei luoghi limitrofi è difforme, determinando discrepanze tra realtà e mappa». Questo rende necessaria l’esclusione dalla richiesta di riconoscimento di alcune aree sciabili della zona. UN PROBLEMA, quello degli accatastamenti corretti, che sta coinvolgendo anche alcune strade del villaggio di quota 1.200, quelle che dovrebbero essere acquisite dal Comune di Artogne. Così si lavora ancora per dipanare una matassa che si è creata ai tempi della nascita di Montecampione. Per quanto riguarda Secondino, in attesa che la cartografia venga riallineata alla situazione esistente dei luoghi restano ancora escluse dalla qualifica di pubblica utilità la struttura di partenza della seggiovia e la pista Secondino Nord. •

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