Disastri ambientali
Due paesi legati
dal ricordo del rogo

Sono trascorsi vent’anni da quell’aprile 1997 che registrò forse il più grave incendio doloso mai appiccato nel Bresciano, capace di incenerire poco meno di 900 ettari di bosco e pascoli sul territorio di Sellero e di danneggiare anche alcune cascine. Il primo focolaio si sviluppò in località Tese il primo aprile e fortunatamente l’assenza di ventò consentì ai volontari della protezione civile di fermarlo. Ma il 4 aprile un secondo focolaio andò via via ingigantendo e raffiche di vento a 60 chilometri l’ora sollevarono grandi colonne di fumo che resero tra l’altro impossibile l’intervento degli elicotteri.

Il fronte incendiato arrivò a una decina di chilometri, e le fiamme finirono col lambire alcune case presenti nella parte alta di Sellero: furono le stesse famiglie a salvare le loro abitazioni mettendo mano alle pompe. Al terzo giorno l’incendio si estese fino ai territori di Pescarzo e Capodiponte, e fortunatamente la neve caduta in alta quota contribuì a contenerlo. Il fuoco venne definitivamente fermato il 10 aprile grazie agli elicotteri, lasciando uno spettacolo desolante. Solo dal 2002 le piante iniziarono a ricrescere sul Monte Elto grazie al rimboschimento eseguito dalla forestale.

UN DISASTRO attualissimo, visto che gli incendiari sono sempre molto attivi in Valcamonica, che verrà ricordato oggi nella sala polifunzionale di Cedegolo per iniziativa del Comune e in collaborazione con consorzio forestale e minerario Valle dell’Allione, Comunità montana, Istituto comprensivo Zendrini e Gruppo antincendio Monte Elto Sellero Novelle.

I lavori si apriranno alle 10 con la presentazione delle testimonianze sul disastro raccolte ed elaborate dagli studenti della scuola media di Cedegolo, poi, il sindaco di Sellero Giampiero Bressanelli ricorderà quel dramma vissuto personalmente. A seguire le relazioni del direttore del consorzio Valle Allione e di Gianbattista Sangalli della Comunità montana.L.RAN.

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