Emergenza idrica «congelata»

di Claudia Venturelli
L’autobotte dei pompieri che a inizio 2016 rifornì di acqua il paese
L’autobotte dei pompieri che a inizio 2016 rifornì di acqua il paese
L’autobotte dei pompieri che a inizio 2016 rifornì di acqua il paese
L’autobotte dei pompieri che a inizio 2016 rifornì di acqua il paese

«Non ci sono per ora le condizioni per interrompere la fornitura del servizio idrico». Borno innesta la retro sulla scelta ventilata martedì sera per far fronte all’emergenza acqua; per il tavolo tecnico riunitosi ieri mattina in Comune «chiudere i rubinetti, anche soltanto nelle ore diurne, con le temperature rigide di questi giorni, significherebbe creare un danno ai tubi della rete, con il serio rischio di una gelata improvvisa di cui il paese non ha certo bisogno». Per evitare l’emergenza nell’emergenza, per ora si temporeggia. «Abbiamo ridotto la pressione - spiega il sindaco Vera Magnolini - e ho scritto al Prefetto per illustrargli la situazione». «La sorgente di Lovareno - si legge - a causa del forte abbassamento delle temperature ha diminuito in maniera drastica la sua portata. Si chiede pertanto alla Prefettura di mettere in atto tutte le azioni di sostegno per superare questa grave criticità, considerando che, stante la situazione climatica attuale, prevedibilmente entro 24-48 ore il paese rimarrà privo di fornitura idrica». Si va verso la scelta, non nuova per Borno, di un approvvigionamento esterno per colmare la lacuna «in attesa di un rialzo delle temperature». Già nella primavera del 2016 un’autobotte dei Vigili del fuoco di Brescia, proprio su indicazione della Prefettura, aveva raggiunto l’Altopiano del sole per riempire le vasche di Navertino, «non senza difficoltà vista la conformazione delle strade che portano lì - spiega ancora il sindaco - La situazione è di vera emergenza e chiedo la collaborazione di tutti». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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