Falchi, una strage infinita
Altri due casi in poche ore

Il falco pellegrino ora a Paspardo
Il falco pellegrino ora a Paspardo
Il falco pellegrino ora a Paspardo
Il falco pellegrino ora a Paspardo

Ieri sera non era ancora disponibile l’esito dell’ultimo esame radiografico, e quindi non c’era la certezza che anche il gheppio ritrovato nelle ultime ore a Calcinato avesse «incontrato» una rosa di pallini. Se così sarà, la provincia di Brescia avrà forse centrato un record: quello del maggior numero di rapaci abbattuti dall’inizio della stagione venatoria; 9 in 8 giorni, ora più, ora meno. In realtà il numero degli uccelli da preda (rigorosamente protetti) finiti nei guai da domenica scorsa nel Bresciano assomma a 11, perchè non ci sono state solo le fucilate: due civette - la prima recuperata la scorsa settimana in Valtenesi, la seconda ieri sul territorio di Prevalle- sono finite in altrettanti «sep», le mini tagliole per la cattura (illegale) dei piccoli uccelli insettivori.

È un bilancio che incrocia i ricoveri avvenuti nel Centro per il recupero della fauna selvatica di Valpredina (Bergamo) e in quello del Parco dell’Adamello di Paspardo; in entrambi i casi dovuti al servizio di soccorso che fa capo alla polizia provinciale.

Proprio da Paspardo arrivano gli ultimissimi aggiornamenti forniti da Alessia Chiappini.

IL PRIMO RIGUARDA un falco pellegrino finito nel raggio d’azione di una doppietta nella giornata di domenica sul territorio di Gianico; il secondo un gheppio recuperato ieri a Nuvolento dopo l’ennesimo sparo fuorilegge. Entrambi i rapaci diurni hanno il corpo pieno di pallini, nel secondo caso anche una frattura causata dall’impatto, e le loro condizioni sono considerate preoccupanti. P.BAL.

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