Frane e smottamenti, l’offensiva è doppia

di Lino Febbrari
I cantieri in località Mulini:  obiettivo prosciugare l’enorme bolla di acqua che mette a rischio i versantiOpere per il drenaggio delle acque in zona MuliniIl punto in cui sarà realizzata la galleria paramassi
I cantieri in località Mulini: obiettivo prosciugare l’enorme bolla di acqua che mette a rischio i versantiOpere per il drenaggio delle acque in zona MuliniIl punto in cui sarà realizzata la galleria paramassi
I cantieri in località Mulini:  obiettivo prosciugare l’enorme bolla di acqua che mette a rischio i versantiOpere per il drenaggio delle acque in zona MuliniIl punto in cui sarà realizzata la galleria paramassi
I cantieri in località Mulini: obiettivo prosciugare l’enorme bolla di acqua che mette a rischio i versantiOpere per il drenaggio delle acque in zona MuliniIl punto in cui sarà realizzata la galleria paramassi

Procedono a passo spedito a Cevo i lavori avviati in autunno per la bonifica e messa in sicurezza della Valle del Pesce e della frana in località Mulini: un intervento da circa 2 milioni di euro, atteso da quasi due decenni e finanziato con i residui della legge Valtellina (provvedimento legislativo emanato nel 1992 per supportare la ricostruzione nelle zone pesantemente colpite dalle alluvioni nell’estate del 1987). L’INTERVENTO. Martedì mattina in cantiere si sono recati i tecnici di Regione Lombardia e della Provincia di Brescia per un accurato sopralluogo sullo stato di avanzamento dei lavori. Con loro c’era il sindaco Silvio Citroni: «Abbiamo svolto questa verifica nel momento in cui il lavoro sta prendendo forma e corpo - commenta - Ricordo che si è cominciato a ottobre in alta quota captando e deviando in un vicino torrente le acque superficiali nella zona di Balzabal; adesso invece la ditta valtellinese Tgm sta operando sul fronte frana e si comincia a intravedere quali sono le opere che si stanno realizzando». Essenzialmente queste opere consistono nel prosciugamento dell’enorme bolla d’acqua che i geologi hanno individuato in profondità, responsabile dei cedimenti di un lungo tratto di Provinciale nelle vicinanze della Casa del Parco, tra Cevo e Saviore, e delle numerose fessurazioni presenti nei prati; anche tutti i rivoli che scorrono in superficie verranno intercettati e deviati. Il risanamento prevede di inserire per diversi metri nel terreno, nei fori precedentemente realizzati da una carotatrice, centinaia di tubi metallici drenanti e di posizionare una serie di briglie in legno e di canali di scolo. Il cantiere dovrebbe essere completato entro la fine del prossimo anno, e più o meno nello stesso periodo finiranno anche gli inevitabili (tuttavia limitati) disagi creati alla circolazione. «Devo ringraziare i miei cittadini - aggiunge Citroni - per la pazienza che hanno e soprattutto i proprietari delle aree per la loro piena e totale disponibilità. Questo sta a dimostrare la grande sensibilità che nutrono nei confronti di questi lavori intrapresi per garantire la sicurezza della collettività». Citroni approfitterà dell’occasione offerta dalla riqualificazione del tracciato sterrato al servizio del cantiere, e una volta conclusa questa importante bonifica, finalmente darà corpo all’idea di costruire un tratto lungo poco più di 300 metri di ciclopedonale per collegare la Casa del Parco alla Pineta. SEMPRE A CEVO, risolta la questione del ricorso al Tar presentato dalla seconda impresa classificata al bando d’appalto, è prossima la firma per l’importantissimo intervento in zona Valzelli, dove il 7 dicembre di dieci anni fa un distacco di massi interruppe la circolazione sulla Provinciale 84: 4 milioni di euro serviranno per costruire una galleria artificiale e per bonificare la parete rocciosa. «Grazie a questo tunnel di circa 100 metri - conclude il primo cittadino - e alla sistemazione del pericoloso versante, aggiungeremo un altro rilevante tassello alla messa in sicurezza della viabilità della Valsaviore». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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