Fucine, la cittadella
dell’industria sfoglia
l’album dei ricordi

In dote le è rimasto il nome e una vecchia segheria ferma dagli anni '90. Per il resto Fucine oggi è una frazione tutta nuova. Nuove costruzioni hanno tolto spazio ai vecchi mulini e alle fucine che per anni l'hanno resa la frazione più industrializzata di Darfo. Poi l'avvento delle fabbriche nel fondovalle ha avviato il lento e inesorabile declino. Ma non la perdita di memoria di chi quel passato glorioso se lo ricorda ancora, di chi dentro quella industrializzazione è cresciuto cullato dallo scorrere costante dell'acqua dentro il fratello minore della valle del Re che da sempre separa la città con Gianico. Così la festa «Fucine: arti, mestieri e sapori» nasce per essere un vero passo indietro nel tempo.

Quarant'anni dopo il gruppo di volontari che gestisce anche la festa di Sant'Anna (di cui quest'anno ricorre il decennale) ha pensato ad un week-end, quello della Visitazione, il prossimo, per raccontare a tutti questa storia: «Abbiamo addobbato il paese - racconta Riccardo Bonù - con i rami d'abete e i fiori di carta fatti dalle donne del paese durante l'inverno, oltre 25mila. Avremo settanta bancarelle di espositori, artisti all'opera con ferro, legno e pietra, avremo esposta l'opera inedita di Mattia Trotta, e poi eventi musicali e teatrali e due punti ristoro». Sarà un percorso guidato nella Fucine vecchia, un chilometro a piedi tra cortili, androni e vecchi scorci, fin su alla segheria.

Poi l'industrializzazione più grossa ha fatto il resto, la gente ha iniziato ad andare a lavorare all'Ilva, negli stabilimenti della Ledoga, in cotonificio. L'ultima fucina era gestita da Cemmi, ma anche lui lavorava alla Dalmine, qui passava solo mezza giornata, un segnale del declino inarrestabile. Così è successo anche per la segheria, quella che ha resistito fino agli anni '90. A testimoniare il periodo d'oro finito attorno agli anni '70 una mostra itinerante di foto d’epoca. La festa si apre sabato alle 16 e si chiude lunedì con la messa e la processione dalle 19. C.VEN.

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