Gianico dice addio alla bottega centenaria

di Domenico Benzoni
Guido e Francesca De Monte nel loro ormai ex negozio di Gianico
Guido e Francesca De Monte nel loro ormai ex negozio di Gianico
Guido e Francesca De Monte nel loro ormai ex negozio di Gianico
Guido e Francesca De Monte nel loro ormai ex negozio di Gianico

Domenico Benzoni Si chiama desertificazione commerciale, e a volte, oltre che per l’insostenibilità della concorrenza della grande distribuzione, marcia parallelamente allo spopolamento dei centri storici. I negozi di vicinato scompaiono: antichi retaggi di un commercio che ha caratterizzato la vita sociale di ogni piccolo paese sono costretti a tirar giù la saracinesca definitivamente. Succede anche a Gianico, dove dopo quasi un secolo di attività, esattamente dopo 93 anni, l’alba del 2018 ha fatto registrare la chiusura della più antica bottega del paese. La prima licenza di vendita è datata 1928, ma il negozio aveva iniziato a funzionare qualche anno prima. Situato nel cuore del centro, in contrada Cimavilla, per poco meno di cent’anni ha rappresentato il punto di riferimento per tanti gianichesi che qui, con gli alimentari trovavano anche il pane fresco uscito dal forno retrostante. A gestire la bottega è sempre stata la famiglia De Monte, con Guido che ha ereditato dal padre la passione e che si può dire sia stato l’ultimo a Gianico ad avere le mani in pasta: lui a panificare e consegnare, la moglie Francesca dietro il banco di vendita a servire. Era uno di quei negozi in cui trovavi tutto il necessario per rispondere alle necessità quotidiane, estremamente utili in passato e indispensabili oggi per garantire gli acquisti a chi non ha mezzi di trasporto per i centri commerciali. Agli inizi dell’attività e fino alla fine degli anni Settanta, il forno De Monte fu anche punto di riferimento per molte famiglie che, in particolari occasioni, avevano cibi particolari da cuocere: qui c’era la garanzia della buona riuscita della doratura di arrosti, dolci e altro. LA CHIUSURA della bottega di via Cimavilla rappresenta di certo una perdita per Gianico, che ora può contare su un solo negozio di alimentari in grado di garantire l’antica formula di vendita che ripudia l’anonimato, grazie alla quale non c’è differenza tra cittadino, cliente e amico. Questo a fronte dei sei che hanno funzionato fino agli anni Settanta del secolo scorso e che si sono arresi al gigantismo commerciale e al fatto di non trovare eredi disposti a proseguire l’attività. Ormai anche per la signora Francesca e per il marito Guido è arrivata la pensione. A loro va il grazie riconoscente dei gianichesi che per chissà quante volte hanno superato quei quattro gradini che immettevano nel negozio, trovando sempre la competenza del negoziante di paese e un sorriso. •

Suggerimenti