Giovani, il «modello Malegno» è da premio

di Claudia Venturelli
L’esterno del Centro di comunità di Malegno
L’esterno del Centro di comunità di Malegno
L’esterno del Centro di comunità di Malegno
L’esterno del Centro di comunità di Malegno

Investire nei giovani offrendo loro socializzazione, gioco e un impiego intelligente del tempo significa investire in un futuro possibilmente migliore. Ecco perché il doposcuola di Malegno è stato premiato da un bando «sociale» della Fondazione Comunità bresciana. Da Brescia sono arrivati dodicimila euro che non cambiano il servizio, ma che di certo aiutano il Comune a garantirlo. E non è poco visto che il progetto educativo del paese copre le esigenze della comunità che lavora ed è apprezzato dai ragazzi. A Malegno si segue una filosofia che va oltre il semplice aiuto compiti, e ci si occupa di accoglienza, si offre ai ragazzi un aiuto per riconoscere sé stessi e gli altri, si sviluppano interessi e si promuovono attività. «Questo contributo è un risultato che ci rende felici - ha commentato il sindaco Paolo Erba -. Per Malegno, che i bambini siano al centro dell’attività educativa è una condizione irrinunciabile, e non solo per l’ente, dato che sono numerosi i volontari del paese che si dedicano a loro. Il riconoscimento della Fondazione Comunità bresciana ci permette di immaginare che per tutto il 2019 il servizio sia garantito». Ma c’è di più, perché in questi primi giorni dell’anno il Comune ha lanciato il «nido famiglia» per la fascia di età ancora scoperta da 0 a 2 anni. «Vogliamo arrivare a coprire la fascia dagli zero ai quattordici anni. Ci piace immaginare che ci sia sempre qualcuno che possa occuparsi dei bambini e dei ragazzi tutto il giorno, per incontrare le esigenze delle famiglie a un prezzo relativamente basso ma anche per allungare il progetto educativo». MALEGNO è sulla strada giusta: il servizio tra Centro di comunità «Ales Domenighini» e oratorio è gestito dalla Casa del fanciullo ed è un attività di affiancamento educativo alle famiglie nella crescita dei ragazzi. «È attivo tutti i giorni dalle 13 alle 18 - spiega Nanniva Dellanoce, responsabile del progetto per la Casa del fanciullo -. I ragazzi hanno a disposizione il servizio mensa e tante attività oltre ai compiti, dai giochi alle attività laboratoriali; oltre alla merenda comunitaria. A casa hanno a disposizione, forse per troppo tempo, tv e videogiochi, qui invece si dedicano ad attività ricreative, manuali e soprattutto socializzanti». La speranza è che, dopo il premio della Fondazione, siano gli stessi genitori a promuovere il servizio portandoci i figli. •

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