Guard rail contestati Arriva una sospensiva

di L.RAN.

Se ne parla da settimane senza che sia stato possibile arrivare a un chiarimento o a un ripensamento, e apparentemente sembra che sia stata la presa di posizione del sindaco di Breno a provocare un intervento significativo. Il prefetto di Brescia ha infatti trovato condivisibili i rilievi che gli sono arrivati da Breno, e facendoli almeno in parte propri ha chiesto formalmente all’Anas di rinviare i lavori di posa dei nuovi guard rail sulla superstrada: una operazione prevista in tratti non continuativi, tra i chilometro 77 e 145 e programmata dal 2 al 31 maggio. La sospensione chiesta da palazzo Broletto ha lo scopo di «dare corso a un confronto sugli aspetti evidenziati dallo stesso primo cittadino». Quali aspetti? Sandro Farisoglio aveva scritto pochi giorni fa ad Annunziato Vardè (e per conoscenza all’Anas) dopo che, per primo in assoluto, il direttore di Radio Valle Camonica Mauro Fiora aveva sollevato il problema (a più riprese), seguito dal presidente della Comunità montana Oliviero Valzelli, dal neo consigliere regionale Francesco Ghiroldi e dal neo parlamentare Giuseppe Donina. Tutti impegnati ad affermare che le nuove barriere restringono la carreggiata creando apparentemente più pericoli di quelli che dovrebbero evitare. La risposta del prefetto ha soddisfatto il primo cittadino di Breno, perché il rappresentante dello Stato «ha preso in considerazione le osservazioni e le riflessioni contenute nella mia nota: ora mettiamoci al lavoro per risolvere al più presto il problema». Da qualche tempo l’Anas sta provvedendo alla posa di nuovi guardrail decisamente più ingombranti rispetto ai precedenti, «a difesa dei motociclisti», sostiene l’azienda, che comunque azzerano quasi del tutto lo spazio esistente fra la barriera metallica e la linea bianca che delimita la carreggiata. I nuovi ripari collocati sul territorio di Esine hanno sollevato un polverone (anche fra i motociclisti) perché giudicati pericolosi e appunto per la riduzione degli spazi di manovra. Nelle sue note Farisoglio ha scritto tra l’altro al prefetto che «da uno studio ho appurato che la soluzione adottata dall’Anas non è l’unica per garantire la massima sicurezza e anzi ha causato la riduzione della piattaforma stradale a circa 8-8,5 metri, una misura che andrebbe a causare un declassamento da strada extraurbana di tipo IV (con velocità di 80/100 orari) a tipo VI (con velocità di 40-60 orari): l’attività concessa sulla superstrada sembrerebbe quindi non rispettare più la normativa». Infine, sempre Farisoglio ha consigliato l’uso delle nuove barriere su altre strade, e ricordato i pannelli fonoassorbenti attesi da anni sulla superstrada nella zona a Sud di Breno. •

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