ONO SAN PIETRO

Iacovone assente, ma dirà la sua verità

di Mario Pari
In occasione della prima udienza ieri l'imputato avrebbe dovuto essere presente in aula, ma ha avuto problemi di salute
Erica Patti, la madre di Andrea e Davide FOTOLIVE
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Erica Patti, la madre di Andrea e Davide FOTOLIVE
Erica Patti, la madre di Andrea e Davide FOTOLIVE

Erano le 9,15 di ieri quando si è diffusa la voce che l'imputato avrebbe preso parte al processo e che avrebbe voluto parlare, raccontare la sua verità. «Così potremo vederlo in faccia», è stato uno dei commenti di chi aspettava di entrare in udienza. Ma Pasquale Iacovone non si è presentato: non era in condizioni di salute tali da poter resistere in aula, è stato spiegato poco prima di mezzogiorno. Il processo d'appello nei confronti di Pasquale Iacovone - il papà che il 16 luglio 2013 a Ono San Pietro uccise i due figlioletti Davide e Andrea, diede fuoco ai loro corpi e cercò di togliersi la vita, anche in questo caso ricorrendo alle fiamme - ha avuto ieri una sorta di «non inizio», da un punto di vista della durata dell'udienza, durata solo pochi minuti: inutili le ore d'attesa dell'arrivo di Pasquale Iacovone dal carcere di Opera, dove sta scontando l'ergastolo cui è stato condannato in primo grado. IN APERTURA di udienza, dopo che il legale del detenuto, l'avvocato Gerardo Milani, aveva depositato l'istanza con cui si chiedeva la presenza in aula del suo assistito, tutto era stato aggiornato alle 10.30, in attesa appunto dell'imputato intendeva rilasciare dichiarazioni sponatenee. Tra i familiari e i parenti le reazioni sono state differenti. C'è chi ha deciso che in ogni caso non sarebbe entrato in aula per non trovarsi «faccia a faccia con lui». Poi sono passate le ore, sempre troppo lentamente per chi attende giustizia. Ed intorno a mezzogiorno la Corte d'assise d'appello è entrata in aula. Solo allora si è appreso che l'imputato non sarebbe più arrivato dal carcere di Opera per problemi alle mani e di circolazione. Nessuna sorpresa dato che Iacovone, dopo l'uccisione dei figli, ha rimediato ustioni sul 95 per cento del corpo e nessuno o quasi avrebbe scommesso sulla sua sopravvivenza. Poi è andata diversamente e Pasquale Iacovone è già stato in tribunale a Brescia anche in un'altra occasione, per l'udienza davanti al tribunale del Riesame. IL PRESIDENTE della Corte d'assise d'appello Enrico Fischetti ieri ha preso atto dei problemi di salute dell'imputato e ha agito di conseguenza. Ha fissato la nuova udienza per mercoledì prossimo e in quell'occasione verrà conferito l'incarico a un medico legale, chiamato a pronunciarsi sulla possibilità di Pasquale Iacovone di affrontare il viaggio da Opera e di stare in giudizio, cioè d'essere presente al processo. Il processo riprenderà due giorni dopo, il venerdì. Quel giorno si tornerà a parlare delle condizioni di salute di Iacovone, ma da un altro punto di vista, quello della capacità d'intendere e di volere al momento del fatto.In primo grado il processo era stato celebrato con rito abbreviato condizionato alla perizia. In quella sede era stata stabilita la capacità di intendere e di volere dell' imputato. Ma l'avvocato Milani nelle 100 pagine d'appello chiede una nuova perizia, convinto che il proprio assistito abbia agito in condizioni di seminfermità. o COPYRIGHT

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