Il «giallo» di Santicolo La soluzione è vicina

Il luogo del ferimento
Il luogo del ferimento
Il luogo del ferimento
Il luogo del ferimento

Il giallo di Santicolo sembra a una svolta. C’è il massimo riserbo, ma ieri si è diffusa la voce che i carabinieri di Edolo e del Radiomobile di Breno avrebbero individuato il responsabile del colpo di carabina che domenica ha ferito un 71enne di Braone mentre era alla guida della sua Peugeot 206. È successo sulla comunale che collega Corteno a Santicolo. Attorno alle 15.30, in compagnia della convivente (rimasta illesa), l’uomo stata procedendo dal capoluogo in direzione della frazione, quando poco dopo una curva a sinistra ha fermato l’utilitaria pensando di essere stato colto da un malore. La donna si è accorta che il compagno perdeva sangue dal fondoschiena e ha dato l’allarme. Per appurare da dove è stato sparato il proiettile, che prima di colpire l’uomo ha bucato la carrozzeria dell’auto e il sedile, ieri gli esperti della scientifica dell’Arma hanno effettuato un sopralluogo, e molti hanno notato che i militari erano accompagnati da alcune persone della zona: tutti cacciatori di ungulati. Quando è avvenuto il ferimento la caccia di selezione a cervi e caprioli non si poteva praticare. Per cui le ipotesi prevalenti si riferiscono a una bravata (molti cartelli stradali della zona sono forati da proiettili) o a un atto di bracconaggio. In attesa di sviluppi si registra la presa di posizione della Lega per l’abolizione della caccia, che va all’attacco affermando che «i cacciatori sono un problema di ordine pubblico, perché la potenza delle armi usate, come le carabine con gittata chilometrica, rende la caccia agli ungulati, e tra queste la braccata al cinghiale, la più pericolosa». «SONO troppi i privilegi di questa minoranza armata, complessivamente scesa a circa 465.000 unità in Italia, e non così amata dalla gente - prosegue la Lac -. Ci sono norme troppo permissive, e non ci sono solo i morti e i feriti: non sottovalutiamo il disagio di dover tollerare estranei armati fuori casa grazie al vetusto articolo 842 del codice civile, per il quale i cacciatori hanno il diritto di entrare nelle proprietà altrui». «Lo scorso 29 ottobre - è la conclusione - la Lac e altre associazioni hanno inviato un appello al Parlamento sugli incidenti di caccia chiedendo di introdurre il divieto di sparare la domenica, giornata in cui famiglie e bambini frequentano i boschi, ma anche, pensando ai turisti, lo stop alla caccia di selezione in primavera e in estate. Infine abbiamo chiesto che settembre, alta stagione per il turismo rurale, sia esente da spari». •

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