Incendi, a che punto è la lotta?

Fiamme in Valcamonica
Fiamme in Valcamonica
Fiamme in Valcamonica
Fiamme in Valcamonica

A che punto è la lotta agli incendiari, la più importante piaga dei boschi del Bresciano (e non solo)? Se lo chiedono i parlamentari del Movimento 5 Stelle, i quali hanno «girato» la domanda al Governo attraverso una interrogazione a risposta in commissione sulla situazione lombarda ai ministri delle Politiche Agricole, dell’Ambiente, dell’Interno e degli Affari regionali.

Il vuoto sul quale i pentastellati puntano l’indice è rappresentato principalmente dalla mancata stesura del Catasto incendi, una carenza che riguarda moltissimi comuni, ma prima il portavoce Claudio Cominardi, a nome dei cofirmatari Chiara Gagnarli, Ferdinando Alberti, Tatiana Basilio e Giorgio Sorial, ricorda qualche dato. Per esempio sottolinea che in questo primo scorcio dell’anno in Lombardia, e soprattutto nel Bresciano, sono state necessarie 23 missioni degli elicotteri regionali e 16 dei Canadair; e che secondo «una statistica regionale riferita al periodo 2009-2015 il 54% degli incendi in Lombardia è doloso, e soltanto il 2% è accidentale o naturale. Gli incendi sono costati alla Regione 15 milioni e 100 mila euro nel triennio 2014-2016».

«A giudizio degli interroganti - prosegue il documento - i roghi dolosi possono derivare dall’erroneo convincimento che le aree boscate distrutte dal fuoco possono successivamente essere utilizzate a vantaggio di interessi specifici connessi alla speculazione edilizia, all’esercizio della caccia, della pastorizia e del bracconaggio. Tali motivazioni dovrebbero essere vanificate dalle disposizioni contenute nella legge 253 del 2000, la legge quadro in materia di incendi boschivi, che prevede, per un consistente numero di anni successivi a un fuoco boschivo, precisi divieti e limitazioni d’uso del suolo nelle superfici percorse dalle fiamme».

Poi l’affondo: «Tale legge, che costituirebbe un valido deterrente, non è stata applicata dai comuni bresciani interessati dagli episodi dolosi e, questo, nonostante gli enti locali siano stati sollecitati più volte nel corso degli anni da vari enti e autorità territoriali (ex corpo forestale dlelo Stato, prefettura, comunità montane e altro) alla realizzazione del Catasto incendi».

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