La Capra Bionda dell’Adamello
rilancia la produzione casearia

di Lino Febbrari
In passerella a Edolo i migliori esemplari di capre della speciale razza La rassegna camuna è stata disertata da una parte di allevatori
In passerella a Edolo i migliori esemplari di capre della speciale razza La rassegna camuna è stata disertata da una parte di allevatori
In passerella a Edolo i migliori esemplari di capre della speciale razza La rassegna camuna è stata disertata da una parte di allevatori
In passerella a Edolo i migliori esemplari di capre della speciale razza La rassegna camuna è stata disertata da una parte di allevatori

«Il bilancio è buono anche quest’anno malgrado all’ap- pello manchino circa 150 capi, praticamente tutti gli esemplari dell’alta Valle e buona parte di quelli della Valsaviore. Sono assenti semplicemente per un difetto, diciamo così, di informazione su dei piccoli problemi sui quali da tempo ci stiamo confrontando».

QUALI SIANO questi problemi il presidente dell’associazione della Capra Bionda dell’A- damello che riunisce una quarantina di allevatori, Alessandro Marzona, non lo rivela. Fatto sta che ieri la rassegna dedicata a questa caratteristica razza caprina autoctona, andata in scena al Centro intervallivo di Edolo, è rimasta orfana di circa un terzo degli esemplari presenti nelle precedenti edizioni. Una «fuga» legata a quanto pare a questioni sanitarie. A far compagnia alle circa 200 capre dal mantello biondo c’erano settanta pecore della razza di Corteno. «Un ovino non molto pesante, che quindi ben si adatta ai pascoli della montagna – spiega Marzona -, il vello è completamente bianco e principalmente viene allevato per la carne dalla quale si ottiene il Cuz, il piatto tipico delle Valli di Corteno».

Fino a venti anni fa la capra Bionda era a serio rischio estinzione: nelle stalle della Valsaviore se ne contavano meno di 200 esemplari. Per scongiurarne la scomparsa un pugno di appassionati allevatori ha dato vita all’associazione che si prefigge appunto la tutela e la salvaguardia di questa razza originaria del massiccio dell’Adamello. L’impegno di queste persone, supportato da Regione e istituzioni, ha fatto si che in due decenni il numero delle Bionde arrivasse a oltre 4 mila unità.

«SONO DIFFUSE principalmente in Valcamonica – precisa Lorenzo Alborghetti, presidente dell’associazione interprovinciale Bergamo-Brescia che ha promosso l’evento -, ma ci sono allevamenti anche nella Bassa bresciana nella Bergamasca e sul lago di Como. Il latte viene trasformato in un formaggio speciale, il Fatulì, che ci sta dando grandi soddisfazioni perché è finito anche sulle tavole di ristoranti stellati. Appuntamenti come questi sono importanti per gli operatori del settore perché offrono la possibilità di “mettere in mostra” le potenzialità di una razza apprezzata su tutto il territorio nazionale».

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