La differenziata decolla e ora arrivano gli sconti

di Claudia Venturelli

In primo piano ci sono le ricadute positive sull’ambiente e sul risparmio di energia; ma una raccolta differenziata degna di tale nome può e deve avere effetti anche sulle tasche dei cittadini che la rendono possibile. Per esempio attraverso la tariffazione puntuale (Tarip) che, già attiva a Breno e a Bienno, ora arriva anche a Malegno, Gianico, Piancamuno e Niardo. UN PASSO avanti verso i cittadini che da tempo, da quando era stato lanciato lo slogan «più differenzi meno paghi», si aspettavano una risposta concreta ai loro sforzi; un sistema che potrebbe davvero cambiare la realtà di una Valcamonica già in parte virtuosa. Dal 2015 a oggi, da queste parti la percentuale di differenziata è passata finalmente dal 47 al 65%: «Un grande risultato - commenta Romano Minoia, presidente di Vallecamonica servizi - perchè prendendo come media i Comuni da noi serviti abbiamo superato il limite imposto dall’Unione europea e anche la quantità procapite di rifiuto prodotto». Merito dell’evoluzione culturale che ha interessato i cittadini, ma anche dei passi messi in campo da Vallecamonica servizi e dai Comuni. Nel 2015 solo tre avevano scelto la raccolta puntuale, entro la fine dell’anno saranno ventidue a optare per i bidoni verdi con microchip che danno accesso al sistema di tariffazione dedicato. «L’idea di fondo - spiega Paolo Erba, sindaco di Malegno - è quella di cercare di avvicinarci al motto della legge “chi inquina paga”. Quindi se riesco ad aumentare la mia raccolta differenziata ho anche un ritorno in bolletta, e questa cosa dà una risposta ai cittadini, ma soprattutto consente di aumentare il riciclaggio e di ridurre sensibilmente anche l’indifferenziato prodotto». Sullo sfondo c’è un risparmio in bolletta che può variare dall’1 al 15%, con una media del 5. Il sistema consente infatti, in base ai componenti il nucleo familiare o in base all’attività e alla superficie di un negozio, di calcolare il numero minimo di svuotamenti compresi in bolletta. Chi supera la soglia paga, circa tre euro a svuotamento per i cassonetti da 40 litri, poco meno di dieci per quelli da 120. UNA MISURA orientata a una maggiore equità, che ha già dimostrato di funzionare a Bienno, il comune capofila della sfida che già nel 2014 introdusse i cassonetti col chip: «Funziona - afferma Ottavio Bettoni, vicesindaco del paese -, noi siamo partiti nel 2017 con la Tarip e i risultati sono evidenti. Abbiamo iniziato con un numero di svuotamenti piuttosto alto così che ognuno si rendesse conto da solo e via via stiamo diminuendo». È l’obiettivo di tutti i municipi; una nuova logica che invita a pensare che la differenziata è destinata a crescere ancora e che le premesse per centrare l’obiettivo ci sono tutte. •

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