La Gimbarda torna
a prender di mira
i vizi della politica

Umberto Sala
Umberto Sala
Umberto Sala
Umberto Sala

Di Umberto Sala, scomparso da quasi 24 anni, restano indelebili le «crociate» contro il malcostume, il malgoverno ed a difesa del patrimonio storico di Breno, in quel ruolo di «memoria storica» che ha rivestito e che gli era già stato riconosciuto quand’era ancora in vita.

La figlia Piera che nei confronti del genitore, voce libera e quasi antesignano del «difensore civico», nutre rispetto e riguardo religiosi, dopo aver raccolto e pubblicato le rime baciate e non del genitore in una pubblicazione caratterizzata da un eccellente successo, annuncia il bis.

Con un gruppetto d’amici ha selezionato fra le centinaia di satire realizzate dal papà in circa mezzo secolo, ulteriore interessante materiale per dar vita ad un altro libro, questa volta assai più corposo: così la seconda raccolta «Gimbarda» (dal nome del foglio murale che il polemico verseggiatore vergava in bella calligrafia periodicamente affiggendolo poi sul «palo della vergogna» nella centralissima via Mazzini) è venuta alla luce e Piera Sala ha voluto che fra le pagine venisse ricordata anche sua madre, Erminia Valli, insignita del cavalierato dal Presidente della Repubblica. La Gimbarda 2, sostenuta dalla società Tassara, viene presentata nel pomeriggio alle ore 17 al Palazzo della Cultura di Breno da Eugenio Fontana, mentre Cecilia Carta pronipote di Umberto Sala, accompagnata alla chitarra da Sergio Gaibina, riempirà con la sua bella voce gli intermezzi musicali e Raffaele Damiolini leggerà alcune satire tratte dal libro. L.R.

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