La grande incompiuta Per lo «Chalet Pineta» sarà l’anno della svolta

di L.RAN.
Lo Chalet Pineta di Cevo
Lo Chalet Pineta di Cevo
Lo Chalet Pineta di Cevo
Lo Chalet Pineta di Cevo

Insieme ad altri 26 colleghi camuni, Silvio Citroni si sta preparando alle elezioni dio maggio, e prima di passare la mano ad altri (o a se stesso), il sindaco di Cevo torna su due iniziative previste, una locale e l’altra intercomunale, che potrebbero trovare attuazione nel prossimo mandato. In paese c’è una grande «incompiuta»: quello Chalet Pineta che non ha mai fornito un servizio stabile ai turisti e ai residenti. Il Comune dispone oggi di 2 milioni e 250 mila euro per l’acquisto del grande complesso (ancora intestato alla Valsaviore spa oggi in liquidazione), per un impegno di spesa di 8/900 mila euro. IL SINDACO uscente ha affidato all’Università della Montagna di Edolo uno studio turistico/promozionale sull’utilizzo della struttura e sulla sua effettiva potenzialità, e questo potrebbe finalmente essere l’anno della svolta per questo spazio. In ogni caso l’immobile dovrà essere riconvertito perché sarà destinato ad accogliere gli uffici del Parco dell’Adamello (l’ipotesi di trasferirne addirittura la sede a Cevo è rimasta una illusione) e quelli della nuova stazione dei carabinieri forestali che a quanto pare traslocheranno da Cedegolo alla Valsaviore. Ci sono però altri 500 mila euro per realizzare altri interventi a beneficio dell’intera Valsaviore, e Silvio Citroni lavora da tempo col collega di Saviore, Matteo Tonsi, al piano che prevede la nascita di una casa di riposo nella villa Sacro Cuore, nel paese confinante. L’approccio al progetto è stato difficile, tanto che più volte si è deciso di verificarne la reale fattibilità. Per la Valsaviore rappresenterebbe una soluzione al problema degli anziani e anche uno sbocco occupazionale non indifferente, e i due sindaci hanno già incontrato dei privati interessati a realizzare e poi gestire la struttura per la terza età con il sistema del project financing (senza alcun intervento dell’amministrazione pubblica), con un contributo di 5 milioni di euro sui Fondi per i Comuni confinanti. Il progetto però non si muove, e Citroni ricorda che i fondi potrebbero essere impiegati diversamente, col coinvolgimento di altri enti e di un privato. Per farne cosa? Da alcuni mesi si parla di un insediamento negli immobili nell’area ex Selca di Forno Allione (previa bonifica) di una società bresciana che si occupa della produzione di componenti ferroviari, e come già pubblicato da Bresciaoggi, il Comune di Berzo Demo ha aperto la definizione delle manifestazioni d’interesse.

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