La macchina dei tridui accende la chiesa

di Alessandro Romele
La macchina allestita nella chiesa parrocchialeL’altare della parrocchiale
La macchina allestita nella chiesa parrocchialeL’altare della parrocchiale
La macchina allestita nella chiesa parrocchialeL’altare della parrocchiale
La macchina allestita nella chiesa parrocchialeL’altare della parrocchiale

Rimarrà esposta fino al «mercoledì delle ceneri» la gigantesca macchina dei tridui allestita all’interno della Chiesa parrocchiale di Pisogne da un gruppo di volontari, con l’aiuto logistico dello studio di Umberto e Fabio Monopoli. Una imponente struttura alta sedici metri e larga dieci, che occupa l’intero spazio sovrastante l’altare: una tradizione, quella della macchina, ripresa nel 2010 dal parroco don Ermanno Turla, che vi si imbattè quasi per caso durante una ricognizione nella soffitta della Chiesa dedicata a Santa Maria Assunta. Dopo averla fatta restaurare, recuperato l’antico splendore - il colore celeste che lo contraddistingue è un unicum, tra i Tridui esposti in tutto il nord Italia - fu deciso di allestirla ogni due anni. «AD ILLUMINARLA - ha spiegato don Ermanno - ci sono 250 luci. La macchina è stata costruita nel 1870, con l’obiettivo di ricordare i defunti e innalzare le proprie preghiere a Dio, riflettendo su Inferno e Paradiso. Fino al 1932 veniva accesa ogni anno, dieci giorni prima delle Ceneri. Quindi l’oblio: venne smontata e portata in soffitta, fino alla riscoperta, dettata dalla mia innata curiosità». Al centro della macchina, è stata posizionata la copia di una tela presente nella chiesa della frazione pisognese di Grignaghe: una Madonna con bambino accoglie le anime dei morti e le invita a seguirli. Per rendere visitabile e visibile da tutti la splendida struttura, la Chiesa rimarrà aperta. Per accenderla serve una piccola offerta, un euro: il ricavato verrà reinvestito nelle varie opere parrocchiali. •

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