La statua del Cristo Re non è mai stata così d’oro

di Luciano Ranzanici
Con il basamento la statua del Cristo Re supera i 26 metri di altezza
Con il basamento la statua del Cristo Re supera i 26 metri di altezza
Con il basamento la statua del Cristo Re supera i 26 metri di altezza
Con il basamento la statua del Cristo Re supera i 26 metri di altezza

Il Cristo Re di Bienno, dopo un accurato e minuzioso restauro dello strato di colore giallo oro che lo caratterizza, è tornato a splendere ancora più sfavillante dal Colle della Maddalena, dove è stato collocato ben 88 anni fa. IL COMUNE, affezionato ai suoi innumerevoli gioielli storici, artistici e religiosi, oltre all’intervento di pulizia della grande statua, ha voluto però avviare anche la ristrutturazione del santuario cinquecentesco di Santa Maria Maddalena che la ospita. Spiega il sindaco Massimo Maugeri: «Era necessario rinnovare la patinatura giallo oro della statua che aveva lasciato spazio a delle macchie nere. Si sta inoltre provvedendo e si provvederà a ridare staticità al campanile, a rischio caduta, a restaurare gli affreschi che sono per lo più ammalorati e a sistemare vaste porzioni di intonaco che si sono staccate dalle pareti del santuario». Per rinfrescare il Cristo Re e per il recupero della chiesa, il Comune investirà 320.000 euro di fondi propri, potendo contare comunque su due contributi di Bim e Regione per complessivi 60.000 euro. La statua, in bronzo e rame, realizzata a Milano dallo scultore di Darfo Timoteo «Timo» Bortolotti (lo stesso al quale si deve la Vittoria Alata in bronzo del Sacrario del Tonale), misura 10,30 metri d’altezza; l’apertura delle braccia è di 8 metri, la sola testa è alta 1,80 metri in altezza e la circonferenza del capo di 3,10 metri, mentre quella del torace di 6,50 metri. Il solo piedistallo su cui poggia è alto ben 16 metri e il monumento, che oltre che da Bienno è visibile da gran parte della media Valcamonica, si innalza complessivamente per ben 26,30 metri. Il Cristo Re venne inaugurato con larghissimo concorso di fedeli il 28 giugno 1931, su impulso di don Damiano Zani, per consacrare la Valcamonica al Sacro Cuore attraverso «un monumento grandioso da erigersi al Divino Salvatore coi segni della sua regalità e del suo amore». La sua collocazione sul colle di Bienno rappresentò anche un omaggio-tributo ai giubilei di Papa Pio XI e del vescovo di Brescia monsignor Giacinto Gaggia, oltre che ai Patti Lateranensi. Il Santuario di Santa Maria Maddalena, che fu anche luogo di eremitaggio, presenta nella parte più datata, quella cinquecentesca (l’anteriore è stata costruita nel 1934), oltre alla volta a crociera compressa con richiami rinascimentali, una serie di affreschi datati 1575 rinvenuti solamente nel 1971 dal restauratore bergamasco Tino Belotti dietro un paliotto. Vi sono poi alcune tele e un’ancona lignea di fine Seicento. Ed è proprio su queste testimonianze d’epoca, oltre che sulla stabilità del campanile, che l’amministrazione comunale interverrà in questi mesi d’inizio anno con l’avallo della Soprintendenza. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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