Ladri del sacro in primo piano

Malonno: un frame che inquadra il ladro nella parrocchiale
Malonno: un frame che inquadra il ladro nella parrocchiale
Malonno: un frame che inquadra il ladro nella parrocchiale
Malonno: un frame che inquadra il ladro nella parrocchiale

Domenica pomeriggio la squallida serie dei furti di oggetti e arte sacra in Valcamonica è stata riaperta da una incursione nella chiesa di San Martino di Corteno. Sono spariti alcuni porta reliquie di scarso valore economico ma di grande importanza per i fedeli.

Registrata la denuncia ai carabinieri del parroco don Alessandro Nana, si è scoperto anche che il colpo cortenese aveva avuto un «prologo» giovedì scorso a Malonno scoperto dal giovane sacrista. Era impegnato nella parrocchiale intitolata ai santi Faustino e Giovita, e passando vicino all’altare della Madonna del Rosario si è accorto che erano stati trafugati due angioletti che contornavano il tabernacolo.

Fortunatamente però il furto dei due pezzi, di pregevole fattura e risalenti probabilmente ai primi anni dell’800, è avvenuto sotto gli obiettivi di due telecamere che hanno registrato in diretta tutta l’operazione, effettuata a quanto si vede da un uomo con i capelli bianchi e da una signora che a breve distanza faceva da palo.

«Un gesto vergognoso - commenta un uomo seduto in un banco vicino al luogo del furto mentre sgrana il rosario - che colpisce tutta la comunità; da condannare anche perchè sicuramente è stato commissionato da un antiquario intenzionato a vendere gli oggetti a collezionisti senza scrupoli».

Le immagini (consegnate dal parroco don Vittorio Brunello ai carabinieri insieme alla denuncia) non dovrebbero lasciare scampo agli autori. San Faustino e Giovita è la chiesa madre di Malonno. In passato è già stata oggetto di incursioni che l’hanno privata di opere d’arte, quadri e candelabri soprattutto, che probabilmente hanno arricchito collezioni non visibili al pubblico. .FEBB.

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