Lozio boccia le unioni
ma chiede aiuto ai vicini
per la casa delle stelle

Il municipio di Lozio
Il municipio di Lozio
Il municipio di Lozio
Il municipio di Lozio

Rifiuta da sempre le unioni di comuni, così convinto che andare per la sua strada da solo sia sinonimo di successo. Eppure, per trasformare in realtà un libro dei sogni da più di quattro milioni di euro anche Lozio si è accorto che ha bisogno dell’appoggio (e dei soldi) dei municipi vicini.

È comunque solo un timido segnale di apertura: «Cerchiamo sostegno per realizzare qualcosa di bello, ma noi resteremo soli», dice il vicesindaco Antonio Giorgi.

Il bello è contenuto nel Piano triennale delle opere pubbliche 2017-2019, che ospita i sogni di un piccolo paese di montagna che non vuole essere snaturato: la fitodepurazione per mandare a valle acqua pulita, il progetto per scongiurare nuove valanghe nella frazione Villa, i rifugi e le strade di accesso, tutte malconce. Qualcosa succederà già quest’anno: «È già stata finanziata la parte finale del progetto della Valle del Re per la messa in sicurezza del versante che provoca sempre le slavine, così come ci sono i soldi per terminare la fitodepurazione del comparto orografico sinistro, che per la legge è depurato, ma fare qualcosa di più si può».

Sogni e leggende si intrecciano in questo piccolo borgo di 400 residenti: «Pensiamo agli interventi di miglioramento energetico dell’illuminazione pubblica, a due nuove centraline, a nuove strutture sportive e all’ampliamento e adeguamento del municipio per creare un’aula consiliare che non abbiamo». Di soldi ne servono tanti, ma fin qui Lozio potrebbe farcela da solo. È quando si parla di progetti come la realizzazione del percorso agro silvo pastorale di collegamento delle Valli Piane con Borno, Ossimo e Piancogno, o dell’osservatorio astronomico da un milione di euro che il municipio deve guardare oltre i confini, lì dove ci sono quei comuni che si sono legati nelle unioni nelle quali Lozio non vuole entrare.

DAVANTI a questa prospettiva il «no» resta secco: «Non abbiamo bisogno di unire servizi creando nuovi costi. Lo ha detto la Corte dei conti che le unioni costano di più dei singoli municipi». Eppure per realizzare un piano che resterà aperto fino al 2019 Lozio fa appello proprio ai suoi vicini: «Ci sono progetti che vanno fatti insieme, anche solo per chiedere fondi all’Unione europea - continua Giorgi -. Per esempio per l’osservatorio abbiamo bisogno della collaborazione di cinque-sei municipalità; e fino a quando queste non collaboreranno resterà un progetto nel cassetto».

Intanto l’amministrazione, al giro di boa del mandato, guarda oltre: «Continueremo a investire. 50mila euro già quest’anno sulla strada che porta a Ossimo con la partecipazione di Provincia e Comunità montana e poi 60 mila per quella che conduce a Cerveno». C.VEN.

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