Ma in paese serrano i ranghi: «Ha tutelato le nostre imprese»

di L.F.
La bufera giudiziaria è all’origine dello scioglimento del Consiglio
La bufera giudiziaria è all’origine dello scioglimento del Consiglio
La bufera giudiziaria è all’origine dello scioglimento del Consiglio
La bufera giudiziaria è all’origine dello scioglimento del Consiglio

ll giorno dopo i clamorosi arresti che hanno portato in cella l’ex sindaco Stefano Gelmi e ai domiciliari tre imprenditori edili e due funzionari della Cuc dell’Unione delle Alpi Orobie Bresciane, e cinque persone con obbligo di firma, a Malonno nessuno ha voglia di commentare apertamente la spinosa vicenda. Alcuni lo fanno con frasi smozzicate, fingendo di guardarsi attorno mentre rispondono. «Se ha agito scorrettamente lo dovranno stabilire i giudici e non le chiacchiere di voi giornalisti. A mio parere ha fatto bene a favorire le nostre imprese», butta lì un quarantenne sulla porta dell’ufficio postale. «Mi ha fatto male al cuore sentirlo definire un ladro. Conosco Stefano fin da quando era ragazzino, e sono certa alla fine ne uscirà a testa alta», replica secca una donna con la borsa della spesa appesa a un braccio affrettando il passo verso casa. E così via. Anche sui social i commenti sono quasi tutti favorevoli all’ex sindaco «bonaccione, che sempre lavorato mirando al benessere e alla prosperità della sua Comunità». La maggior parte dei suoi concittadini (tra loro anche alcuni avversari politici) sostiene che anche qualora fosse dimostrato che era davvero il regista del malaffare, sicuramente si era calato in questo ruolo, non in cambio di denaro, ma esclusivamente con l’obbiettivo di realizzare le opere pubbliche nel miglior modo possibile e nei tempi stabiliti. «Per questo probabilmente, e agendo contro la legge, ha cercato in ogni modo di aggiudicarle a imprese del posto, ritenute a torto a ragione, più affidabili in tal senso rispetto ad altre», è la giustificazione di un giovane impegnato a spalare il ghiaccio sul sagrato della chiesa parrocchiale. In paese e nelle sue numerose frazioni è davvero difficile trovare qualcuno che condanni in modo esplicito l’operato di Gelmi. Per manifestare la contrarietà alcuni hanno preferito agire nell’ombra, ricorrendo ai classici volantini anonimi, che sono cominciati a circolare già all’indomani delle dimissioni, rassegnate a fine novembre e confermate il 18 dicembre. Intanto si avvicina la data in cui si terranno le elezioni amministrative e molti sono convinti che il clima in paese si arroventerà ancor di più. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti