Massi di Cemmo per tutti
Dai disabili visivi arrivano
un plauso e una critica

Con la carrozzina nel Parco archeologico dei Massi di Cemmo
Con la carrozzina nel Parco archeologico dei Massi di Cemmo
Con la carrozzina nel Parco archeologico dei Massi di Cemmo
Con la carrozzina nel Parco archeologico dei Massi di Cemmo

Dal punto di vista del superamento delle barriere architettoniche alcuni dei più importanti siti archeologici camuni sono oggi sicuramente più attrezzati di moltissimi edifici e spazi pubblici; ma c’è ancora da fare. Ecco perchè la notizia della realizzazione di un percorso accessibile ai disabili in carrozzina tra i Massi di Cemmo di Capodiponte ha incontrato in contemporanea il favore ma anche le critiche dell’Associazione nazionale disabili visivi, dalla quale ricordano che questa opportunità non rappresenta l’eliminazione complessiva degli ostacoli architettonici.

Lo ha fatto notare pochi giorni fa al nostro giornale il presidente nazionale della onlus, Giulio Nardone, sostenendo che «ci si trova di fronte all’ennesimo caso di disconoscimento, magari in buona fede, dei diritti di altre persone con disabilità, i non vedenti e gli ipovedenti». Il dirigente nazionale ritiene inoltre che la progettista del percorso, l’architetto Ema De Michelis, sia stata forse ingannata dal simbolo internazionale dell’accessibilità, costituito da una sedia a ruote, «la cui presenza induce comprensibilmente a ritenere che dove può circolare una persona su una carrozzina, lì non ci siano barriere architettoniche».

Sarà lo stesso presidente dell’associazione, in occasione della Giornata europea delle persone con disabilità in programma il prossimo 6 dicembre nell’aula del Parlamento europeo a Bruxelles, a chiedere che «nel simbolo internazionale siano inseriti elementi grafici che ricordino visivamente che non si può parlare veramente di accessibilità se questa non è estesa a tutti i disabili».

LA RISPOSTA istituzionale? Il presidente del Gruppo istituzionale di coordinamento del sito Unesco camuno ricorda che (ne parliamo a fianco) recentemente l’area archeologica di Sottolaiolo di Paspardo è stata interessata proprio da interventi di adeguamento strutturale per consentirne la fruibilità ai non vedenti. Poi Sergio Bonomelli assicura che con il tempo verranno installate analoghe strumentazioni anche negli altri parchi archeologici: «Con i fondi previsti dalla legge statale 77, Siti del patrimonio mondiale Unesco - ricorda - potremo predisporre altri progetti per garantire l’accesso ai soggetti affetti da ogni tipo di disagio. Abbiamo fatto un primo importante passo con le dotazioni nelle aree incise dei Massi di Cemmo e di Sottolaiolo incontrando il consenso degli interessati, e andremo sicuramente avanti su questo percorso». L.RAN.

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