Microchip «sostituiti»:
indagato un veterinario

I truffatori avevano acquistato con l’inganno anche  un doberman
I truffatori avevano acquistato con l’inganno anche un doberman
I truffatori avevano acquistato con l’inganno anche  un doberman
I truffatori avevano acquistato con l’inganno anche un doberman

Tra la merce da «piazzare» i cinque truffatori avevano anche inserito degli indifesi cuccioli di cane trattati come oggetti. È il caso di un cucciolo di dobermann inizialmente acquistato con la truffa in un allevamento della Bassa Bresciana e abbandonato dopo qualche giorno per strada a Capriano del Colle una volta deciso il cambio di razza su cui puntare per guadagnare soldi. Un gesto per il quale i carabinieri della stazione di Artogne, che stavano seguendo i truffatori, hanno deciso di sospendere momentaneamente l’attività di indagine per mettere in salvo il cane al quale erano state tagliate le orecchie, pratica vietata dalla legge e che si configura come un maltrattamento dell’animale.

Il cucciolo di dobermann è stato consegnato al canile sanitario dell’Ats.

LA BANDA dei cinque truffatori è poi passata alla razza dei chihuahua acquistando alcuni cuccioli con l’imbroglio in diversi allevamenti della provincia. Cinque cagnolini sono stati trovati dai carabinieri nel corso delle perquisizioni nel residence di Sulzano dove risiedevano i due capi dell’associazione a delinquere.

Ai cuccioli era stato sostituito il microchip con la registrazione all'anagrafe canina. In entrambi i casi la banda di truffatori si è servita di uno o più veterinari compiacenti. Le indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Ambrogio Cassiani, sono ancora in corso per accertare eventuali responsabilità, ma un veterinario della Bassa Bresciana sarebbe già stato raggiunto da una denuncia con l’accusa di maltrattamento di animali. Non è escluso che ulteriori provvedimenti possano arrivare nei prossimi giorni in seguito agli accertamenti.P.BUI.

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