Montecampione, il sogno riparte da «Misa»

di Domenico Benzoni
Montecampione: il villaggio di quota 1.200
Montecampione: il villaggio di quota 1.200
Montecampione: il villaggio di quota 1.200
Montecampione: il villaggio di quota 1.200

La comparsa nel mondo dei social e la concretizzazione dell’impegno finanziario promesso sono state quasi contemporanee. E così, dopo aver aperto un profilo Facebook della società, Stefano Iorio e Matteo Ghidini, i due imprenditori che si sono assunti l’incarico di salvare Montecampione la società Montecampione Ski area dal fallimento, hanno anche messo effettivamente sul tavolo i 350 mila euro annunciati per l’operazione.

E adesso sperano ovviamente nell’aiuto dell’azionariato diffuso; vale a dire di tutti coloro che intendono contribuire economicamente al raggiungimento dei seicentomila euro necessari entro la fine di settembre.

IN RETE si trova una pagina con l’acronimo «Misa», che sta per Montecampione international sporting area, ed è tutto un programma. International perchè, spiegano gli imprenditori, l’operazione rinascita deve rivestire valenza internazionale e richiamare turisti da ogni dove. Sporting perchè non si vuole limitare lo sguardo allo sci ma aprirsi a tutto campo e per le quattro stagioni. La società e il sito, di recentissima apertura, sono nati con l’obiettivo di dare risposte ai tanti interrogativi legati al progetto più volte descritto da Iorio e Ghidini. Lo hanno fatto per gli azionisti storici di Ski area; per residenti e pure per i commercianti, in occasione di altrettante assemblee pubbliche. Dato però che sul web il confronto si va facendo acceso e i tempi stringono, si è pensato pure ai social per promuovere il progetto di rilancio.

Iorio e Ghidini spiegano che «un imprenditore che non voglia fare lo speculatore, se crede in un progetto calcola il rischio che è disposto a correre e si butta». Secondo Misa il sogno è che «questo luogo riprenda talmente anima e nuovo impulso da porsi come nuovo riferimento nel turismo nazionale e internazionale». E per dimostrare tale convinzione ecco la decisione, freschissima, di mettere sul piatto i 350 mila euro promessi per salvare Ski area.

Ora si attende la risposta dell’azionariato diffuso. Dalla società dicono di «confidare nella fiducia e nel supporto di tutti coloro ai quali sta a cuore Montecampione come comuni, enti, commercianti e gli oltre duemilacinquecento residenti, perchè l’idea è proporre la stazione come nuovo polo turistico che faccia sistema con tutta la Valcamonica; in particolare con Boario Terme, lago d’Iseo e Franciacorta».

RIUSCIRANNO a convincere vecchi e nuovi soci perchè contribuiscano a dare a Ski area altro ossigeno? Come si sa, nella prima fase del progetto di rilancio servirebbe oltre un milione di euro, ma nell’immediato almeno altri 250 mila da sommare ai 350 mila di Misa per raggiungere i 600 mila giudicati il minimo indispensabile per coprire i debiti e partecipare all’asta degli impianti.

Poi, entro un triennio si dovranno creare le condizioni per racimolare in tutto quattro milioni e 850 mila euro, la quota stimata come necessaria per le revisioni delle linee di risalita, la sistemazione delle piste, i bacini di accumulo, l’adeguamento dell’innevamento artificiale, l’anello di fondo, lo sci estivo e tanto altro.

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