Motoslitte, corse fuorilegge nella foresta della Valgrigna

di Domenico Benzoni
Le «trincee» scavate dalle motoslitte nella natura protetta Altri segni inequivocabili del teppismo motorizzato
Le «trincee» scavate dalle motoslitte nella natura protetta Altri segni inequivocabili del teppismo motorizzato
Le «trincee» scavate dalle motoslitte nella natura protetta Altri segni inequivocabili del teppismo motorizzato
Le «trincee» scavate dalle motoslitte nella natura protetta Altri segni inequivocabili del teppismo motorizzato

Un manto bianco da sogno su prati e boschi, il cielo terso e la vista emozionante sulla valle e sulle montagne circostanti. Il Sole e l’innalzamento termico lo stanno gradualmente cancellando, ma questo sfondo ha spinto e spinge ancora tante persone a uscire nella natura per ammirarlo. Peccato che qualcuno lo faccia in modo rumoroso e inquinante, senza alcun rispetto per la bellezza e per i regolamenti. IN TANTE località della Valcamonica il silenzio, la tranquillità e le regole sono infrante, nella convinzione che ogni angolo del territorio montano invernale possa diventare una proprietà di chi si prende il diritto di vagare dappertutto in motoslitta. Fortunatamente qualche volta l’illecito viene scoperto, come in questo caso dal servizio di vigilanza ecologica, e così sui crossisti della neve piovono i verbali. Peccato che molti riescano a farla franca, lasciando però tracce pesantissime dei loro passaggi fuori pista. Lo scorso fine settimana sono state le guardie ecologiche volontarie della Comunità montana della Valcamonica, durante una perlustrazione nella zona delle malghe di Gianico e della foresta Ersaf della Valgrigna, a rilevare l’ennesimo assalto. «Si segnalano numerose tracce di motoslitte in una zona non autorizzata e fuori dalle aree consentite», si legge nel verbale redatto sabato 16 febbraio che ha portato a una sanzione a carico del conducente della motoslitta numero 19 dell’associazione che noleggia i mezzi nelle vicinanze del complesso residenziale Le Baite. Sì, perché tra il demanio del Plan di Montecampione e il territorio montano di Gianico è stato autorizzato un tracciato per i mezzi a motore, ma evidentemente qualcono se ne frega dei percorsi indicati porta i cingoli anche altrove. Inoltre i fuoristradisti non arrivano solamente dal Plan, ma a anche da Bazena, Campolaro e Crocedomini. Le sanzioni non sembrano intimidire; non bastano a ricordare che anche sulla neve ci sono aree destinate al traffico e altre che dovrebbero rimanere incontaminate per il rispetto dell’ambiente e della fauna selvatica che ci vive. «Purtroppo mai come quest’anno l’area protetta della Foresta demaniale regionale della Valgrigna risulta percorsa da motoslitte», sottolineano le guardie ecologiche. Che ricordano anche l’obbligo per i mezzi di esporre il bollino autorizzativo, e la necessità di ripristinare la cartellonistica di fine percorso con la dicitura «Stop». Questo a scanso di equivoci e di pericoli. Fuoripista infatti i rischi non mancano. Basta ricordare il grave incidente del 2014, quando il conducente di una motoslitta si era spinto oltre il rifugio di monte Cimosco, sul territorio comunale di Gianico. •

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