Musica camuna, omaggio ai maestri

di Luciano Ranzanici
I suonatori di una antica banda della Valcamonica
I suonatori di una antica banda della Valcamonica
I suonatori di una antica banda della Valcamonica
I suonatori di una antica banda della Valcamonica

È un viaggio affascinante non solo per i cultori della musica, ma anche per tanti curiosi che probabilmente non sanno nulla di questa parte del passato creativo della Valcamonica. Un viaggio offerto dal libro «Compositori camuni», un’opera che riporta alla luce le figure di maestri autori di brani per banda generalmente poco conosciuti nella loro stessa terra. L’OMAGGIO postumo lo si deve al presidente dell’Unione bande musicali di Valcamonica Paolo Lascioli, il quale con la consulenza di Vittorio Alberti, storico direttore della banda cittadina di Darfo ma pure compositore e docente di musica, di Franca Avancini Pezzotti e di addetti ai lavori come Renata Alberti, Claudio Mandonico, Savina Zani e Gabriella e Patrizia Buffi, ha rilanciato le figure di eccellenti maestri e anche gli spartiti delle loro opere. Su tutti forse spicca il brenese Simone Girolamo Salvetti (1870/1932), fondatore della banda di Capodiponte e direttore di quelle di Breno, Darfo ed Esine, autore di brani per gruppi mandolinistici e dell’Inno al Tonale. Ma c’era anche don Pietro Laini (1875/1967), originario di Angolo e brenese d’adozione perchè organista, insegnante, fondatore della Filarmonica e compositore. Gregorio «Gori» Buffi (1906/1976) era edolese di nascita (la banda del paese, che diresse dal 1955 dopo averla rifondata porta il suo nome), fu docente, fisarmonicista e, cosa che non guasta, anche partigiano. Proseguendo, Lascioli ha recuperato l’eredità del darfense padre Natale Richini (1914/2015) che nato a Corna, da salesiano è stato missionario in America Latina insegnand musica, e quella dell’esinese Vitorino Ragazzi (1926/2014), grande fisarmonicista che evitò la deportazione per le sue qualità di strumentista, fondò la Fisorchestra e compose l’Inno alle Fiamme Verdi. Don Innocente Clementi (1920/1999) anche lui salesiano, nativo di Castefranco di Rogno, trascorse gran parte della sua vita in Florida e fu direttore e compositore, nonchè cappellano nazionale delle bande cattoliche degli Stati Uniti. Recuperando ognuno di questi personaggi, Lascioli ne ha raccontato la vita e naturalmente le opere musicali. Così l’autore di «Compositori camuni» ha pubblicato alcuni spartiti dei sei maestri, iniziando forse dal meno ignorato di tutti, il brenese Simone Salvetti, definito «l’Orfeo camuno», con il suo valzer «Alla fonte Igea». •

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