«Non smantellate il pronto intervento del distaccamento»

di C.VEN.

Dopo la chiusura del punto Enel di Breno, l'azienda «mette» le mani su Edolo. La denuncia arriva dai sindacati di Filctem Cgil e Flaei Cisl Reti che con una lettera indirizzata ai presidenti di provincia e comunità montana, ai sindaci di Ponte di Legno, Temù, Vione, Vezza d’Oglio, Incudine, Monno, Edolo, Sonico, Malonno, Berzo Demo, Cedegolo e Corteno Golgi e per conoscenza ai parlamentari Marina Berlinghieri, Claudio Cominardi e Giuseppe Donina con l’auspicio di un loro intervento nella vicenda. «Negli ultimi dieci anni - scrivono le organizzazioni sindacali - l'Enel ha realizzato ristrutturazioni organizzative e accelerato il progressivo abbandono del territorio». Succederà anche nelle prossime settimane quando Enel Spa e Enel distribuzione Spa procederanno con la soppressione della squadra di pronto intervento del distaccamento di Edolo: «Sono interlocutori istituzionali locali, figure importantissime - protestano ancora i sindacati - perché sono i tecnici con cui i consumatori hanno un rapporto diretto per ottenere un servizio qualificato e un'assistenza continua». Le ripercussioni che questa mossa potrebbe avere sul territorio dell'alta valle «sono chiare e la nostra segnalazione non vuole e non potrà essere una sterile azione di denuncia, riconducibile a semplice interesse dei lavoratori elettrici, bensì il doveroso richiamo all'attenzione, prima che queste scelte aziendali siano rese operative a tutti gli effetti. L’abbandono del territorio da parte dell'Enel significa l'eliminazione o la dispersione di possibilità occupazionali e di ricchezza». Non si tratta della perdita di posti di lavoro (i tre/quattro lavoratori in questione saranno trasferiti a Breno), ma di un calo delle prestazioni con cui ancora una volta dovranno fare i conti il territorio e i cittadini, è il messaggio che i rappresentanti sindacali lanciano sul territorio nella speranza di fermare l’operazione. •

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