Osterie e antichi portali: via libera al doppio bando

di L.RAN.
Riflettori puntati sulle osterie
Riflettori puntati sulle osterie
Riflettori puntati sulle osterie
Riflettori puntati sulle osterie

Dopo la riscoperta dell’antico gioco della «Bala a crèela» e la valorizzazione della fisarmonica come strumento principe della tradizione, il Distretto Culturale sposta la propria attenzione sulle osterie, le taverne e le cantine e sui portali in pietra che costellano il territorio camuno. «Osteria, che posto!» è lo slogan scelto per lanciare la campagna avviata su Instagram con l’obiettivo di «scovare le osterie più belle della valle, luoghi storici e patrimonio di cultura e socialità che non può essere disperso». Simona Ferrarini, che del Distretto Culturale è il presidente, così illustra l’iniziativa: «Il suo pubblico cambia perché la montagna non basta più a sé stessa, la popolazione rapidamente diminuisce, si urbanizza nel fondovalle e chi resta invecchia. Anche le osterie quindi si trasformano o chiudono, sottraendo così ai piccoli paesi di montagna l’unico spazio dello stare insieme». LE MODALITÀ per partecipare a questa iniziativa? Basta taggare l’account Instagram dedicato osteriacheposto e utilizzare l’hastag #osteriacheposto per vedere apparire la foto della propria osteria del cuore nella galleria del progetto. Le migliori segnalate verranno selezionate e il Distretto Culturale avrà così l’opportunità di predisporre, come è stato fatto per la fisarmonica, un calendario di appuntamenti musicali in ottobre, nel corso del quale ancora i canti popolari saranno tra i tanti protagonisti della rassegna «Del Bene e Del Bello». Ultimo in ordine di tempo è il bando, tra l’altro riaperto per disponibilità di risorse aggiuntive, per interventi di restauro dei portali in pietra, presenti in gran numero nei paesi camuni, e riservato a comuni, associazioni, parrocchie e privati. Il 31 ottobre scadono i termini di presentazione delle domande per partecipare al concorso (scaricabile dal sito www.cmvallecamonica.bs.it). Il programma di interventi di restauro, che è finanziato dalla Regione, fa parte del progetto «La memoria delle pietre». Il contributo è concedibile al 50% dell’importo dei lavori per un massimo di 2500 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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