Per i cervi
innamorati è la
stagione dei canti

di Lino Febbrari
Lungo il percorso panchine, pannelli e staccionate
Lungo il percorso panchine, pannelli e staccionate
Lungo il percorso panchine, pannelli e staccionate
Lungo il percorso panchine, pannelli e staccionate

L’area faunistica voluto e realizzata dal Parco dello Stelvio appena fuori l’abitato di Pezzo di Ponte di Legno, per ospitare selvatici nati in cattività oppure rinvenuti feriti nei boschi, nell’arco di pochi anni è divenuta un punto di riferimento per le persone che vogliono scoprire la flora e la fauna dell’alta Valle Camonica e le attività che si svolgono nel centro.

LA GESTIONE è affidata ad Alternativa Ambiente, società che da diversi anni si prende cura anche della Casa del Parco di Vezza d’Oglio, e che durante la bella stagione organizza ogni settimana diverse gite (a luglio e ad agosto tutti i giorni) per dare la possibilità ai turisti di scoprire cosa racchiudono l’area protetta e i suoi dintorni. A metà ottobre, una delle ultime gite dell’anno, ha richiamato una trentina di entusiasti visitatori, grandi e piccini. L’occasione era ghiotta: poter ascoltare il bramito dei cervi e osservarli quando i grandi maschi si disputano le femmine del branco. Purtroppo non tutto è andato per il verso giusto: gli ungulati non si sono fatti vedere, ma la loro possente voce è risuonata in tutta la Valle di Viso. «Il suono che emettono in questo periodo gli esemplari maschi - spiega Lucia Pizzocaro guida di Alternativa Ambiente, che con la collega Francesca Còdina ha accompagnato la comitiva - anche nei giorni in cui si riesce soltanto a scorgerli da lontano con il binocolo, è bellissimo. Durante la gita abbiamo sentito in continuazione in sottofondo questo loro richiamo amoroso. Il bramito serve al cervo per stabilire una gerarchia all’interno del branco, ossia: l’esemplare che per quest’anno è quello più adatto per accoppiarsi con le femmine. Quindi - aggiunge la guida - un maschio che riesce a bramire per un sacco di giorni di fila e ripetutamente durante la giornata, vuol dire che è un partner in buona salute, e questo fa si che poi sia il maschio riproduttore per quella stagione, quello che conquisterà il cuore di tutte le femmine dell’areale».

L’ESCURSIONE si è dipanata dalla località Pirli (splendido agglomerato di piccole cascine) per più di un chilometro lungo una facile mulattiera (c’erano alcuni genitori che spingevano il passeggino). E recinto dopo recinto (ce ne sono quattro che si estendono complessivamente per alcuni ettari) i visitatori hanno visto camosci e stambecchi, mentre i timidi caprioli sono rimasti nascosti nel sottobosco, al riparo da occhi indiscreti e obiettivi. Tutti immortalati dalle fotocamere insieme a scoiattoli e un gran numero di uccelli di diverse specie, a fiori, piante e arbusti ormai rivestiti dai colori dell’autunno: un ricordo da mostrare ai parenti e agli amici rimasti in città. Tra poco da queste parti (si spera) comincerà a cadere la neve e anche gli animali dell’area faunistica, come i loro simili che vagano liberi nelle foreste e sulle cime, fino alla prossima primavera non avranno più contatti con i turisti. Con il letargo le porte del Centro di chiuderanno, per poi riaprirsi la prossima primavera, quando la natura si risveglierà.

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