Per l’albergo Giardino
un rilancio da primato

Lo staff della cooperativa k-Pax che gestisce la struttura
Lo staff della cooperativa k-Pax che gestisce la struttura
Lo staff della cooperativa k-Pax che gestisce la struttura
Lo staff della cooperativa k-Pax che gestisce la struttura

Quanto sembrano ormai lontani i tempi - maggio 2013 - in cui la Lega Nord, con tanto di gazebo per la raccolta di firme, contestava la gestione dell’albergo Giardino da parte della cooperativa sociale k-Pax, paventandone la destinazione a centro di accoglienza per i rifugiati.

In questi giorni la onlus presieduta da Carlo Cominelli ha girato la boa dei tre anni di conduzione della struttura, e per l’occasione lo staff del complesso ricettivo ha voluto presentare il bilancio dello «storico» locale, rilanciato in pieno con l’arrivo di nuova clientela costituita non soltanto da turisti, ma anche da lavoratori e da sportivi che seguono la stagionalità.

LA STRUTTURA, che si può fregiare del titolo di «albergo ecologico» avendo rispettato le severe linee imposte in ambito ambientale fin dalla fase realizzativa, ha conseguito anche la certificazione «Certiquality» di EcoWorldHotel, che le consente di venire incontro ai bisogni dei turisti garantendo loro standard di qualità elevati e la riduzione dell’impatto ambientale.

Katia Giacomi, che è a capo del giovanissimo staff composto da cinque ragazze della valle (impegnate anche nella cooperativa) coadiuvate da quattro rifugiati ex beneficiari di progetti d’accoglienza (inclusi i portatori di particolare svantaggio psicofisico), con grande soddisfazione ha reso noti i risultati delle presenze in hotel fatti registrare nel primo triennio.

«Il 2013 si era chiuso con 3440 presenze, che sono salite a 5072 nel 2014. Un dato lusinghiero. Ma lo scorso anno abbiamo fatto ancora meglio, con 6523 passaggi. Se nel 2013 la media mensile era di 286 presenze, nel 2015 si è attestata a 543 con picchi estivi di oltre 1000. Lo scorso agosto poi abbiamo contato 1091 presenze, contro le 450 di due anni prima».

La coordinatrice e i suoi collaboratori si dicono soddisfatissimi del lavoro svolto fin qui: «Queste cifre ci stimolano a proseguire lungo la strada intrapresa, continuando a migliorare la struttura, aumentandone i confort, i servizi e la sostenibilità ambientale. Vogliamo essere un punto di riferimento per viaggiatori e ospiti, cercando di stimolare le potenzialità turistiche, culturali e la tradizione della buona accoglienza a Breno e in tutta la media Valle Camonica».L.RAN.

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