Per la sola Valcamonica
servirebbero 90 milioni

Dal Re al Grigna passando per Ogliolo e Trobiolo, gli affluenti dell’Oglio sono stati passati sotto la lente di un pool di geologi incaricati della ricerca finanziata con 350 mila euro dalla Comunità montana di Valcamonica.

SONO STATE passate ai raggi X più di 3.500 opere di difesa dal rischio idrogeologico tra briglie, scogliere, ponti e argini costruiti sui torrenti nell’ultimo secolo, inserendoli in un database che ne descrive, situazione per situazione, lo stato di conservazione, le necessità e il tipo di lavori di riqualificazione indispensabili. Lo «Studio idrogeologico a scala di sottobacino idrografico in Vallecamonica» ha evidenziato i punti di fragilità e forza della rete di protezione dell’area compresa fra Pontedilegno e Pisogne. L’indagine ha concluso che servirebbero 88,8 milioni per azzerare o quasi il rischio idrogeologico in valle. Il Re di Gratacasolo, il Re di Artogne e il Re di Gianico, il Grigna e bacini dell’Altipiano come il Lanico e il Trobiolo, sono i torrenti messi peggio a causa delle briglie in gran parte lesionate. C.REB.

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