Quando la storia è una questione di famiglia

di Luciano Ranzanici
Il grande ritratto di Giuseppe Montiglio e Maria ZanoncelliUn’altra opera di Enrico BenzoniAlcuni dei quadri esposti all’interno della chiesa di Sant’AntonioDivise e cimeli militari d’epocaIl servizio per il pranzo con il re
Il grande ritratto di Giuseppe Montiglio e Maria ZanoncelliUn’altra opera di Enrico BenzoniAlcuni dei quadri esposti all’interno della chiesa di Sant’AntonioDivise e cimeli militari d’epocaIl servizio per il pranzo con il re
Il grande ritratto di Giuseppe Montiglio e Maria ZanoncelliUn’altra opera di Enrico BenzoniAlcuni dei quadri esposti all’interno della chiesa di Sant’AntonioDivise e cimeli militari d’epocaIl servizio per il pranzo con il re
Il grande ritratto di Giuseppe Montiglio e Maria ZanoncelliUn’altra opera di Enrico BenzoniAlcuni dei quadri esposti all’interno della chiesa di Sant’AntonioDivise e cimeli militari d’epocaIl servizio per il pranzo con il re

Uno spaccato inedito di storia locale, è vero. Ma anche una vertiginosa finestra spalancata sull’altra storia, quella con la «S» maiuscola, che da Breno è più volte passata nel corso dei secoli. Sarà inaugurata oggi alle 17, e resterà aperta da domani a domenica 4 novembre, la mostra dedicata ai Montiglio Taglierini: «Storia, opere e collezioni di una famiglia camuna». Dove? Nella chiesa romanica di Sant’Antonio, impreziosita dagli affreschi del Romanino, che ospiterà quadri, armi, oggetti di uso comune, per lo più preziosi, e documenti che la famiglia ha messo a disposizione del curatore Ugo Calzoni e dei suoi collaboratori. Tutto il materiale esposto, che esce per la prima volta dalle residenze di via Montiglio e di via Tonolini, selezionato con la massima cura, restituisce il ritratto vivo e preciso dell’alta borghesia di Breno a cavallo tra Ottocento e Novecento: avvocati, medici, ingegneri e funzionari pubblici dei rami Montiglio e Taglierini, che si fecero strada non solo in Valcamoncia e che nella rassegna sono presenti in fotografia, nei ritratti, nei documenti e nelle armi impugnate. NELLE CHIESA di Sant’Antonio fanno poi bella mostra autentiche sciccherie, come il servizio da tè utilizzato in occasione della sosta a casa Montiglio dei regnanti di Casa Savoia, nel 1860; o come quello da tavola che fu adoperato per il pranzo d’onore con il presidente del Consiglio Benedetto Cairoli. E poi le armi, come il fucile che imbracciò il garibaldino Giovanni Zanoncelli e i pezzi di foggia albanese risalenti al Settecento con decorazioni arabeggianti. Infine, in elegante sequenza, uno appresso all’altro a tracciare il filo rosso di una lunga saga famigliare, ecco i ritratti e i quadri, con in anteprima all’ingresso della chiesa il maxi dipinto che ritrae Giuseppe Montiglio e Maria Zanoncelli, opera del pittore ottocentesco Enrico Benzoni, l’artista di casa, al quale si devono la maggior parte delle opere in mostra. UNA VISITA a «Storia, opere e collezioni di una famiglia camuna» è dunque consigliata. E non solo a chi vive a Breno o in Valcamonica, perché nel perimetro della chiesa Ugo Calzoni, il coordinatore del comitato scientifico Federico Troletti (anche direttore del Museo Camuno), l’esperto Angelo Giorgi e i discendenti dei Montiglio Taglierini (con una menzione per la disponibilità di Luciana Montiglio), raccontano con eleganza e competenza una storia qualificante e qualificata di uomini e donne che hanno contribuito a costruire l’identità culturale, politica e sociale di un territorio. L’esposizione, alla quale ha collaborato il Comune di Breno, può fregiarsi del logo ufficiale delle commemorazioni del centenario della Grande Guerra. La mostra sarà inaugurata ufficialmente nel pomeriggio odierno alle 17 e rimarrà aperta da domani (gli orari: al mattino dalle 10 alle 12; al pomeriggio dalle 14 alle 19) fino a domenica 4 novembre. Silvia Bontempi al violino e Marco Perini al violoncello allieteranno la vernice odierna con le loro musiche. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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