Salvate dall’oblio
edicole e santelle
a rischio degrado

L’edicola dedicata a Sant’Antonio
L’edicola dedicata a Sant’Antonio
L’edicola dedicata a Sant’Antonio
L’edicola dedicata a Sant’Antonio

Non abbandonate ma quasi, come tutte le strutture religiose che collocate in zone isolate e all'aperto sono facilmente esposte al degrado e vittime involontarie di interventi di manutenzione spesso approssimativi. Per questo a Ossimo, approfittando di un bando della Comunità Montana, si è pensato di recuperare le edicole votive più care, quella delle Anime purganti a Ossimo Inferiore e quella di Sant'Antonio a Ossimo Superiore, lungo la vecchia mulattiera che conduce a Borno.

«Ne è uscito un bel lavoro - spiega il sindaco Cristian Farisè - e dobbiamo ringraziare la Comunità Montana, ma anche il Credito Cooperativo di Brescia, nelle persone del nostro delegato Pietro Pezzoni e del presidente Ennio Zani, che come ha già dimostrato in altre occasioni crede nel nostro territorio».

L’ISTITUTO, dopo aver «sponsorizzato il recupero del cimitero Napoleonico e del monumento ai caduti», ha investito nel progetto sollecitando l'intervento della restauratrice Carla Valzelli.

La cappella votiva delle Anime purganti, sulla strada per l'Annunciata, di fronte al nuovo cimitero di Ossimo Inferiore, secondo il catasto venne realizzata prima del 1853 e dipinta, come la sorella, da Enrico Peci nel 1952. L’intervento aveva come obbiettivo il restauro conservativo dei dipinti e il riordino della struttura. La rimozione del cemento, estremamente debordante, ha permesso il recupero di parte della superficie dipinta.

Quella sulla strada per Borno, insieme ad altre due cappelle, è stata costruita sicuramente prima del XIX secolo, mentre i dipinti risalgono anche qui agli anni '50 del ’900, ma già nel '60 la cappella è stata oggetto di ripristino da parte di un pittore locale.

L’intervento ha permesso il recupero e il risanamento della materia che costituisce la piccola santella votiva e il riordino pittorico delle superfici.C.VEN.

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