San Pietro sotto la frana sgomberate tre famiglie

di Lino Febbrari
A San Pietro è stata disposta l’evacuazione di alcune abitazioni
A San Pietro è stata disposta l’evacuazione di alcune abitazioni
A San Pietro è stata disposta l’evacuazione di alcune abitazioni
A San Pietro è stata disposta l’evacuazione di alcune abitazioni

Col passare delle ore le conseguenze del maltempo si mostrano sempre più serie in Valcamonica. Il cielo ha colpito duro anche al confine tra i Comuni di Aprica e Corteno Golgi, e al centro dell’attenzione ora c’è una frana che ha costretto a evacuare alcune case. Si è originata sul versante bresciano in località Magada di San Pietro ed è finita nell’alveo del torrente Ogliolo. Massi e alberi sono stati trascinati a valle e il materiale ha ostruito tombotti di scarico e ponticelli. Le mini dighe che si sono create alla fine hanno ceduto e la fanghiglia ha provocato parecchi guai anche nella confinante stazione turistica valtellinese, il cui abitato è separato dalla frazione cortenese da una stradina larga poco più di tre metri. Come se non bastasse il fronte frana ha proseguito a crollare per ore, e martedì sera ha costretto i sindaci Martino Martinotta (Corteno) e Dario Corvi (Aprica) a ordinare appunto l’evacuazione a scopo precauzionale di alcune abitazioni: numerose altre seconde case in questo periodo sono disabitate ma rientrano nell’area minacciata. Le ordinanze rimarranno in vigore fino a quando i tecnici non avranno completato i sopralluoghi in quota. «Premesso che è sempre meglio non rischiare - ha commentato ieri pomeriggio Corvi durante un’ispezione -, per quanto ci riguarda abbiamo deciso di sgomberare tre famiglie sul nostro territorio». Altri nuclei familiari residenti sul versante cortenese hanno scelto spontaneamente di abbandonare gli immobili per dormire sonni tranquilli. «Il dissesto è partito sotto la pista di collegamento tra la ski area del Palabione e quella del Baradello - prosegue il sindaco di Aprica - e i geologi ci dicono che potrebbero esserci altri distacchi e stiamo mettendo in sicurezza l’alveo per permettere di far defluire eventuali nuove colate». L’ENNESIMO dissesto si è verificato proprio lungo la linea di confine dei due Comuni e delle due Province. «In realtà – ha chiarito Corvi - la maggior parte dei problemi ha origini bresciane, mentre gli effetti a valle sono ricaduti in parte sul nostro territorio. In questo momento c’è uno stretto coordinamento tra le due realtà, e seguiremo con Corteno l’evolversi della situazione insieme alla Regione, per dar corpo presto agli interventi di messa in sicurezza. Da Milano ci hanno già confermato che lunedì 5 novembre inizieranno i lavori sul torrente, mentre il pronto intervento sulla frana toccherà ai nostri vicini». Intanto a San Pietro sono stati allagati garage e scantinati (nei piani interrati di un residence sono stati misurati sei metri di fango e detriti) e anche il patrimonio forestale di Corteno ha subito ferite devastanti come effetto del maltempo. •

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