BOVEGNO E COLLIO

Sant'Antonio e il sale benedetto torna la sagra dal cuore agricolo

di Edmondo Bertussi
Sul sagrato della chiesa di Memmo gli antichi riti riprenderanno vigore Beni della terra all'incanto in piazza: battitore a Graticelle sarà il parroco
A Graticelle di Bovegno rivivrà il rito dell´antico «incanto»
A Graticelle di Bovegno rivivrà il rito dell´antico «incanto»
A Graticelle di Bovegno rivivrà il rito dell´antico «incanto»
A Graticelle di Bovegno rivivrà il rito dell´antico «incanto»

L'intreccio tra antiche tradizioni di religiosità e gusti e sapori di festa montanara avrà luogo sabato in alta Valtrompia in occasione della festa liturgica di Sant'Antonio Abate. Il santo protettore di agricoltori e animali, detto per questo «del porsèl» per distinguerlo da quello di Padova («del bambinél»). In alta valle si custodisce e si ripete una ritualità antica in onore del santo venerato: nelle cascine in montagna si trova ancora la sua immagine sulla porta, all'interno della stalla, per difendersi da disgrazie e malattie.
Questa tradizione è celebrata in vari modi, tanto che, con il patrocinio di parrocchia e Comune di Bovegno e della Comunità montana, due anni fa fu stampata una piccola ma esaustiva brochure, curata dall'etnografo valtrumplino Franco Ghigini, aiutato da Bruna Gerardini nella ricerca documentaria, con testo illustrato da foto sui luoghi, la festa e le liturgie. Il tutto all'interno dell'Accordo di programma con l'Ersaf regionale per la valorizzazione dell'Area Vasta della Valgrigna, della quale Bovegno e Collio sono la parte valtrumplina.
A MEMMO di Collio, dove l'antica parrocchiale è dedicata proprio al santo, domenica alle 9.30, durante la messa solenne, sarà benedetto il sale portato dagli allevatori all'altare. Sale che tornerà poi in cascina e verrà usato nell'acqua per gli animali ammalati. Alla fine della cerimonia religiosa il parroco don Fabrizio Bregoli, una volta uscito sul sagrato, impartirà la benedizione nella direzione dei quattro punti cardinali per bestiame e campi.
A Graticelle di Bovegno, un pugno di case sulle quali svetta il campanile della bella chiesetta pure dedicata al santo patrono degli animali, con la sua bella statua, come sempre nel giorno esatto della ricorrenza religiosa, sabato alle 10, è prevista la messa. Nella piazzetta adiacente seguirà  l'antico incanto dei beni della terra, offerti dai fedeli: nel ruolo del battitore ci sarà proprio il parroco don Alberto Cinghia, nel rispetto di tradizioni e disposizioni secolari. Il ricavato andrà a favore della parrocchia. Alle 15 è prevista la veglia di preghiera. Nei secoli l'evento era anche occasione di sosta dalle fatiche dell'agricoltura in montagna. Anche questo aspetto è tenuto vivo: la base è nella vicina trattoria Tiratarde, con i suoi piatti tipici : tre i giorni di festa da venerdì sera a domenica.
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