«Scongelata» la strada
Castigo finito per Landò

di Lino Febbrari
Una delle lastre di ghiaccio formatesi dopo l’esondazione
Una delle lastre di ghiaccio formatesi dopo l’esondazione
Una delle lastre di ghiaccio formatesi dopo l’esondazione
Una delle lastre di ghiaccio formatesi dopo l’esondazione

Per l’ennesima volta una porzione di territorio montano del Comune di Malonno ha mostrato tutta la sua fragilità. La scorsa settimana, complice il freddo, un torrentello ha cambiato il suo corso e, defluendo sull’asfalto, l’acqua è ghiacciata fino a rendere impraticabile ai veicoli un tratto della strada per Landò. Così, per un paio di giorni, i residenti sono rimasti isolati dal capoluogo.

Tramite lo Ster di Brescia, la Regione, informata dal sindaco Stefano Gelmi, ha prontamente stanziato circa trentamila euro per un intervento di somma urgenza finalizzato a mettere in sicurezza la zona denominata «Bait del Creder». I lavori assegnati a un’impresa del paese consistono nella riprofilatura della valletta in cui scorre il ruscello posando materiale lapideo, poi sarà realizzato un muro di sostegno della scarpata a monte con all’interno dei tubi drenanti, infine sarà costruito uno sghiaiatore perché anche d’estate da queste parti ogni temporale trasporta fango e detriti.

Quindi, il nuovo manufatto eviterà l’occlusione del tombotto che attraversa la strada. Landò è un borgo abitato da una decina di persone che aumentano notevolmente durante la bella stagione. L’arteria in questione è particolarmente trafficata tutto l’anno perché conduce anche ad altre località montane frequentate d’inverno dagli scialpinisti che raggiungono il Piz Trì e d’estate da numerosi escursionisti e appassionati cercatori di funghi. «Grande quindi la nostra soddisfazione - commenta il primo cittadino - per la rapidità con cui la Regione è intervenuta».

SUL TERRITORIO di Malonno, come peraltro in diversi altri Comuni della zona, ci sono numerose altre ferite idrogeologiche più o meno gravi. Molto è stato fatto negli ultimi anni grazie a fondi erogati dallo Stato, dal Pirellone e dagli enti valligiani. Sono stati per esempio sistemati versanti franosi e imbrigliati corsi d’acqua riottosi. «Certo è che il nostro Comune è vasto e i problemi sono sempre dietro l’angolo - osserva Gelmi - In ballo abbiamo un importante progetto riguardante il torrente Còle, che solca il capoluogo nella zona dell’asilo e che desta la maggior preoccupazione. Il piano è al vaglio degli uffici regionali, è tra le opere prioritarie e contiamo possa essere finanziato entro la fine dell’anno per poter avviare il cantiere all’inizio del 2018. Si parla di 1 milione di euro per i lavori».

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