Segale e terrazzamenti: una campagna ridisegna la valle del passato

di L.RAN.
Un appezzamento coltivato a segale
Un appezzamento coltivato a segale
Un appezzamento coltivato a segale
Un appezzamento coltivato a segale

Servirebbe sicuramente molto di più anche solo per garantire la sopravvivenza di varietà botaniche di interesse agricolo a rischio scomparsa; ma comunque anche i 116 mila euro sul tavolo sono preziosi per aiutare il Bio distretto Valle Camonica, capofila del progetto triennale «Coltivare paesaggi resilenti», a rallentare l’avanzamento del bosco che segue l’abbandono dei terreni coltivabili, terrazzati e non, esistenti tra i 500 e i 1500 metri di quota sul territorio camuno. L’obiettivo del progetto è quello di fare dell’agricoltura di qualità una opportunità di sviluppo, e la somma totale (60 mila euro sono stati a disposizione dalla Fondazione Cariplo) è destinata in primo luogo al recupero e alla valorizzazione dei seminativi di media montagna e alla coltivazione dei cereali, con la segale in primo luogo. Gli altri soggetti cofinanziatori sono la Comunità montana e il Parco dell’Adamello, mentre l’associazione Valcamonica bio, il Comune di Cerveno e 13 aziende agricole della valle sono i partner del progetto. «Lo scopo è rinforzare una rete di aziende coltivatrici già esistenti - spiega il presidente comunitario Oliviero Valzelli - risolvendo alcuni punti critici della filiera locale che oggi limitano lo sviluppo ulteriore delle attività, ma anche mettendo in rete il patrimonio di esperienze, attività di formazione per i produttori ed attività promozionali e didattiche legate al mondo della cerealicoltura di montagna. L’augurio è che al termine del triennio si esca dalla fase pionieristica e si possano aggregare altre aziende, arrivando a incidere, migliorandolo, sul paesaggio terrazzato di media montagna». INFINE, da parte dell’assessore comunitario al Parco Gian Battista Bernardi arriva la sottolineatura della piena disponibilità dell’ente e della operatività dell’area protetta nel settore agricolo: «In questi anni abbiamo lavorato molto per incentivare e sostenere colture a rikschio scomparsa e tradizioni agricole del nostro territorio e siamo soddisfatti di aver verificato che proprio le aziende agricole e gli animatori del Bio distretto di Valle Camonica credono fortemente in questo progetto di rilancio».

Suggerimenti