Selca, il futuro promette bonifiche e lavoro

di Lino Febbrari
Si prospetta un futuro produttivo per l’area ex Selca
Si prospetta un futuro produttivo per l’area ex Selca
Si prospetta un futuro produttivo per l’area ex Selca
Si prospetta un futuro produttivo per l’area ex Selca

Un affare che sulla carta vale 20 milioni. E forse anche di più: dipenderà dalle offerte in aumento che arriveranno entro le 12 del 15 febbraio all’ufficio Protocollo del Comune di Berzo Demo. Se andrà in porto garantirà come minimo 90 posti di lavoro. E soprattutto consentirà in tempi rapidi il trasferimento in un luogo idoneo delle migliaia di tonnellate di scarti industriali pericolosi ammucchiate da anni nei piazzali e all’interno dei capannoni di Forno Allione occupati fino al 2010 dalla Selca, una società che trattava scorie di alluminio di mezzo mondo. L’ENTE LOCALE guidato dal sindaco Giovan Battista Bernardi ha pubblicato sul proprio sito l’avviso esplorativo per l’acquisizione dell’interesse di imprese industriali che vogliono essere «incubate» qui. L’operazione è subordinata all’acquisizione dell’area da parte del Comune e alla sottoscrizione di un accordo di programma con Bim e Comunità montana: Bernardi chiede agli enti comprensoriali di compartecipare a risolvere una delicata situazione ambientale e allo stesso tempo a contribuire per creare nuova occupazione. Di mezzo però c’è la curatela fallimentare della Selca, con la quale il sindaco sostiene di aver instaurato un proficuo rapporto di collaborazione. A dimostrarlo ci sarebbe il rinvio dell’udienza fissata dal Tribunale di Brescia il 30 gennaio con la quale il Comune chiamava in causa Giacomo Ducoli (curatore della ex Selca) per obbligarlo a smaltire l’ingente quantitativo di materiale di scarto. A quanto risulta, curatore, sindaco, enti valligiani e Regione starebbero per raggiungere un accordo per un’equa suddivisione degli oneri per l’eliminazione dei rifiuti e per la bonifica. Fatto ciò entrerebbe in campo il Comune di Berzo Demo (col sostegno degli altri attori) acquisendo gli immobili e l’area di pertinenza (complessivamente oltre 55 mila metri quadrati). Il piano prevede la demolizione di tutte le vecchie strutture, e la nascita di nuovi capannoni al rustico per 28mila metri quadrati. L’ente locale (e gli altri soggetti) realizzerà inoltre parcheggi, gli accessi stradali a monte e a valle della viabilità comunale, una cabina di consegna dell’energia elettrica e un collegamento ferroviario diretto con la vicina tratta Edolo-Brescia. I nuovi insediamenti verranno dati in affitto per 20 anni a una base d’asta di 280 mila euro più Iva annui (alla scadenza il locatario potrà riscattare tutta l’area per un importo indicativo di 2 milioni), e l’azienda manifatturiera vincitrice, per vent’anni dovrà avere a libro paga mediamente 90 dipendenti. La scelta cadrà sulla società che offrirà un incremento del numero di occupati, che garantirà la valorizzazione della ferrovia come mezzo di trasporto in-out e che soddisferà altri parametri consultabili sul sito www.comune.berzo-demo.bs.it. •

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